Il Napoli vince, anzi stravince, per 3-0 contro il malcapitato Hellas Verona vittima sacrificale della rinascita azzurra dopo l’amara sconfitta di Udine. Dopo le forti polemiche settimanali dovute alla maxi squalifica di 4 turni inflitta a Gonzalo Higuain, la squadra partenopea era chiamata a liberare la mente e a mettere in campo una grande prestazione; così è stato e i protagonisti dell’incontro, oltre ai soliti noti della formazione azzurra, sono stati i “rimpiazzi” degli uomini schierati abitualmente.
La panchina, infatti, a lungo criticata nel corso della stagione per non donare uomini dello stesso livello dei titolari oggi ha risposto presente; dal primo minuto, risultando decisivi, hanno giocato Chiriches, David Lopez, Gabbiadini e in corso d’opera El Kaddouri. Il più atteso era senza dubbio l’attaccante ex Sampdoria che con un palo, una rete e tante occasioni create non ha fatto rimpiangere il marziano Pipita; il difensore rumeno era chiamato a sostituire lo squalificato Koulibaly e l’assenza del franco-senegalese non è pesata grazie alla grandissima esperienza del Conte Vlad, i tifosi azzurri temevano un suo errore ricordando lo scivolone che era costato lo svantaggio contro il Chievo, ma questa volta l’ex Tottenham non sbaglia un colpo e risulta il migliore del reparto difensivo, oltre che a rendersi pericoloso anche in zona goal in occasione dei calci piazzati; Lopez, invece, l’uomo schierato a sorpresa all’ultimo minuto per far rifiatare Allan dà tanta sostanza al centrocampo correndo dietro agli avversari e legnando manco fosse un Rocky Balboa del calcio, in fase offensiva fa poco ma non è certamente quello il lavoro che gli compete; Omar El Kaddouri entra al 68esimo della ripresa al posto di Gabbiadini e il quarto uomo non ha neanche il tempo di abbassare il tabellone delle sostituzioni che lui ha già piazzato l’assist per il 3-0 di Callejon, la sua imprevedibilità e la sua duttilità lo rendono una delle migliori alternative di Sarri e forse meriterebbe anche qualche minuto in più.
In un momento della stagione come questo dove le forze dei titolari possono venir meno, così come avvenuto nella partita della Dacia Arena, giocatori freschi e con tanta voglia di mettersi in mostra possono e devono far respirare i propri compagni; le grandi squadre hanno panchine di alto livello e questo è uno dei passi in avanti che dovrà fare il Napoli nel futuro prossimo, ma oggi le cosiddette “seconde linee” hanno dimostrato di poter reggere il confronto con l’undici tipo.
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Emanuele Catone
Articolo modificato 11 Apr 2016 - 13:03