Claudio Ranieri, condottiero e simbolo di un miracolo calcistico come quello del suo “unbelievable” Leicester, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Repubblica, ripercorrendo le varie tappe della suea lunga carriera da allenatore, finora caratterizzata da alti e bassi, ma che potrebbe essere inpreziosita, e non poco, da una vittoria leggendaria in Premier League. Non è mancato un riferimento all’esperienza napoletana del tecnico testaccino.
Queste le sue parole: “Guardi che a me non ha mai regalato niente nessuno, sono partito da zero. Dai dilettanti: Vigor Lamezia. Poi tre anni a Cagliari dalla C alla A, vincendo campionati e una Coppa Italia. Poi il Napoli subito dopo Maradona con varie soddisfazioni, compreso un 5-1 a Valencia in Coppa Uefa. Poi 4 anni a Firenze, dalla B alla promozione, una Coppa Italia, una Supercoppa, una semifinale Uefa contro il Barcellona. Poi dopo gli anni in Spagna e al Chelsea prendo il Parma quasi retrocesso a febbraio e lo salvo. Poi la Juve, mandato via quando ero terzo e quasi secondo, vabbè, c’erano incomprensioni varie. Poi la Roma e faccio 80 punti prendendola alla terza giornata, perdiamo lo scudetto all’ultima con l’Inter di Mourinho, ma il secondo anno capisco subito che c’è un’atmosfera strana, diversa, dico ai giocatori che se vogliono me ne vado, loro dicono no mister, ma dopo quel Genoa-Roma 4-3 saluto tutti”.
Articolo modificato 16 Apr 2016 - 14:42