Fa male, eppure tanto. Due schiaffi così, a San Siro, nella Milano nerazzurra, sono pesanti da accettare. Un boccone troppo amaro da digerire anche e soprattutto perché, in via definitiva, salvo miracoli insperati e francamente impossibili, si chiude la caccia al Sogno, con lettera volutamente maiuscola. Ci avevano creduto tutti: squadra, tifosi, città, popolo. La Juve oggi ha la ghiotta possibilità di chiudere i giochi ma dietro agli azzurri c’è chi avanza prepotentemente e con convinzione: ora più che mai è necessario guardarsi le spalle ed impostare sul navigatore una sola destinazione: Roma. I giallorossi di Luciano Spalletti, rigenerati dall’arrivo del tecnico toscano, sono lì, con i partenopei nel mirino. Il secondo posto non è un miraggio ma una possibilità concreta: sei i punti di distacco, almeno fino a domani e tra una settimana ci sarà il tanto atteso faccia a faccia.
Si, perché ora, nel bene e nel male, la stagione del Napoli passa dall’Olimpico, dalla sfida contro Dzeko e compagni, i rivali delle ultime due stagioni, capaci di arrivare sempre prima e desiderosi di ripetersi anche quest’anno. Un intero campionato, fatto di partite emozionanti, vittorie entusiasmanti e a tratti dominato, passa per una sola, fondamentale gara. Roma-Napoli, 25 aprile 2016, l’unico pensiero possibile in questo momento.
Reset, necessario, soprattutto in questo momento. Via nervosismo, via delusione, via frustrazione. Liberare la mente è necessario, in questo momento, per il giro di boa: chiudere il campionato nel migliore dei modi è un obbligo. Perché chi arriva secondo non festeggia, ma per questo gruppo sarebbe un successone, persino insperato ad inizio stagione ed oggi ad un passo, dopo aver macinato punti, vittorie, stracciando record e incantando Italia ed Europa perché il Napoli gioca a calcio. A Roma, dunque, prima con la testa, quella che più si rischia di perdere in certe situazioni, dopo queste sconfitte, in periodi da sempre decisivi per un campionato. Poi col cuore, quello che ha caratterizzato un gruppo solido e compatto, poi con la qualità e l’organizzazione, la cazzimma e la concentrazione. Il Napoli, insomma, dovrà fare il Napoli da qui alla fine, ma soprattutto nella battaglia decisiva nella Capitale.
A Roma, per non vanificare una stagione che è già storia, la migliore dell’era De Laurentiis. A Roma, per difendere con le unghie e con i denti un riconoscimento meritato sul campo. A Roma, per non vanificare una stagione, per non cestinare la grande occasione di tornare nell’Europa che conta, in quella Champions League che, diciamocela tutta, sente un po’ la mancanza di Napoli. Scusate se vi sembrerà poco, ma tornare in Coppa dei Campioni resta un grande, grandissimo risultato. Non ancora sicuro: perché la strada è ancora un po’ lunga, con qualche pericolo. Crederci, fino alla fine, fino alla gioia finale: comunque andrà sarà un successo ma la ciliegina sulla torta è quantomai doverosa. Destinazione Roma: testa, cuore, gambe, grinta. Da Napoli, insomma.
Articolo modificato 17 Apr 2016 - 13:03