La partita disputata ieri al San Paolo era di fondamentale importanza per proseguire nel cammino verso la qualificazione diretta ai gironi della prossima Champions League, la compagine emiliana ospite nella “casa” degli azzurri è stata sconfitta con una prestazione superlativa che ha visto protagonisti assoluti Dries Mertens e Manolo Gabbiadini che in questa occasione non hanno fatto rimpiangere i grandi assenti come Gonzalo Higuain. Un 6-0 netto che determina l’effettiva differenza nel potenziale tecnico delle due squadre e, in fondo, non fa altro che sottolineare anche le completamente opposte posizioni in classifica. Nella positiva notte partenopea non si può non celebrare Dries Mertens il quale con la tripletta messa a segno contro il Bologna è divenuto il primo calciatore del Napoli a segnare tre goal in un’unica partita in questa stagione in Serie A, un risultato ancora più prestigioso se rapportato col fatto che solamente altri due calciatori (Kalinic della Fiorentina e Suso del Genoa) sono riusciti in questa impresa nel campionato 2015/2016. Il bottino dell’ala belga in questo campionato sale quindi a cinque marcature condite da quattro assist senza tener conto delle partecipazioni nelle coppe, numeri che sarebbero di tutto rispetto per un esterno titolare ma che, parlando di una “riserva di lusso”, confermano le enormi qualità del calciatore in costante concorrenza con Lorenzo Insigne.
Il passato. L’attitudine offensiva del folletto belga e la sua propensione al goal non sono certo qualità che scopriamo dopo la partita con il Bologna, nella sua carriera infatti possiamo notare la costanza con la quale Mertens segna e regala assist ai compagni di squadra. L’ala col vizio del goal era stata notata dai dirigenti del Napoli e dallo staff tecnico (in quel tempo Bigon e Benitez sostituivano Giuntoli e Sarri) proprio per le sue caratteristiche spiccatamente offensive, più simili a quelle di un attaccante esterno che di un giocatore dedito al puro lavoro sulla fascia. In tutti questi anni di carriera il nazionale belga ha mostrato diversi punti di forza che lo rendono tra i più pericolosi giocatori in attività: tiro dalla distanza, inserimenti e tagli verso il centro oltre ad una rapidità di movimenti fuori dal comune ne fanno quello che gli inglesi chiamano “Shadow Striker”. Già all’inizio della sua carriera da professionista con il AGOVV queste caratteristiche furono ben marcate: in 75 presenze fornì 29 goal e 14 assist. Con il passaggio al FC Utrecht nel 2009 queste cifre addirittura andarono a migliorarsi, infatti nelle 86 presenze con la maglia biancorossa andò a segno 21 volte recapitando ben 34 assist, numeri che impallidiscono davanti alle due grandi stagioni al PSV Eindhoven dove in 88 match disputati realizzò 45 goal e 45 assist.
Il presente. E ora quale livello di prestazioni sta fornendo l’attaccante belga? Le statistiche dicono prestazioni di grande livello, nelle 131 presenze con il Napoli ha contribuito con 34 goal e 30 assist senza tener conto che il suo minutaggio rispetto ai suoi club di precedente appartenenza è diminuito. In questi quasi tre anni di carriera alle pendici del Vesuvio, Dries ha incantato tutti, tifosi e non, divenendo tra i calciatori più ambiti della Serie A (come non ricordare il pressing dell’Inter). In questi campionati ha avuto la possibilità di giocare sia in Champions League che in Europa League, proprio la possibilità di competere a questi livelli era stato uno dei motivi che lo aveva convinto a scegliere la piazza napoletana per la sua crescita professionale come confessò nel 2013 al tempo del suo trasferimento: “The Champions League is a reason why I came to Naples. It will be exciting to play at that level“.
Il belga però non ha mai avuto la possibilità di giocare come titolare in maniera stabile a causa dell’elevata concorrenza nel reparto offensivo, questo se da un lato indica l’alto livello qualitativo del club nel quale milita, dall’altro può rappresentare un limite per l’esplosione totale del calciatore. Da quando infatti è iniziata l’esperienza azzurra Dries Mertens si è ritrovato a competere con un talento cristallino come quello di Lorenzo Insigne che ne ha diminuito l’impiego, i due però sembrano equivalersi nei risultati in campo specialmente in Serie A TIM se confrontiamo i loro dati statistici. Il ragazzo di Frattamaggiore ha “regalato” alla sua squadra 12 marcature in questo campionato e 9 assist nei 2434 minuti giocati, Mertens invece in 1045 minuti ha realizzato 5 reti e 4 assist; numeri questi che indicano il grande impatto che entrambi i calciatori hanno sul gioco azzurro ma, soprattutto, quanto in proporzione le capacità di incidere sul risultato delle partite dei partenopei siano pressoché identiche.
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