Meno di ventiquattro ore e, nella migliore delle ipotesi, si deciderà la stagione di Roma e Napoli. Domani, alle quindici, all’Olimpico, giallorossi e azzurri saranno impegnati in novanta minuti di fuoco per un posto diretto in Champions League. Due campionati completamente diversi quelli delle squadre allenate da Spalletti e Sarri: partita con ben altri obiettivi, dovendo essere sulla carta la rivale numero uno della Juventus nonché la favorita per il titolo, la Roma si è trovata a naufragare mestamente con Rudi Garcia, prima dell’arrivo di Spalletti che ha veramente rimesso la chiesa al centro del villaggio: media punti da scudetto e terzo posto assicurato. Ora manca l’ultimo atto. Di fronte il Napoli di Maurizio Sarri che, a dirla tutta, non avrebbe dovuto giocarsi, almeno nelle intenzioni, il campionato ma per buona parte della stagione ha conteso alla Juve il primato prima della sconfitta di Torino dello scorso tredici febbraio.
Entrambe sono reduci da due risultati positivi: la Roma col Torino, il Napoli col Bologna. Sfida tra allenatori, calciatori e società: Roma-Napoli, al di là della partita di domani, è sempre una sfida affascinante, da vivere tutta d’un fiato, in un confronto tra due squadre forti e difficili da affrontare.
DIFESA – Sono trentotto le reti incassate dalla Roma, ventinove quelle del Napoli. Se Reina è una sicurezza, Szczęsny non garantisce quella solidità che il portiere spagnolo ha saputo dare ad Albiol e compagni. Impeccabile la retroguardia azzurra, in più di una occasione, la seconda migliore dopo la Juventus che ha incassato solo diciassette gol. Insomma, se messa alle strette, la difesa giallorossa concede e non poco: ne sono testimonianza le cinque reti prese in due partite, tra Atalanta e Torino. Quella del Napoli sembra più solida, nonostante un rendimento in trasferta che, nel post Torino, eccezion fatta per Palermo, ha visto sempre Reina subire almeno un gol. Domani le retroguardie avranno un ruolo fondamentale.
CENTROCAMPO – Qui c’è l’artiglieria pesante: Allan contro Nainggolan, sfida di muscoli e cattiveria agonistica. Sono quattro le reti del belga, tre quelle del brasiliano, due stacanovisti, due dei più impiegati e col minutaggio maggiore. Pjanic ed Hamsik, due talenti cristallini, le menti del centrocampo delle due squadre: nove le reti del bosniaco, cinque quelle del capitano azzurro che, però, ha vissuto la sua migliore stagione proprio in questa annata, non tanto per le realizzazioni quanto invece per gioco e mentalità. Poi De Rossi (anche se, stando alle ultime, sarà ballottaggio con Keita) e Jorginho, il calciatore che ha percorso più passaggi e chilometri di tutti (circa 11.355).
ATTACCO – Numeri da paura nel settore offensivo: la Roma ha realizzato settantatré gol, uno in meno del Napoli. Il miglior marcatore dei giallorossi è Salah, quello del Napoli manco a dirlo Gonzalo Higuain: trenta gol in trentuno presenze e domani, all’Olimpico, tornerà in campo dopo aver scontato le tre giornate di squalifica per i fatti di Udine. Tridenti da invidia, in ogni caso, quelli delle due squadre: Salah è tornato su buoni livelli ma anche Diego Perotti (3 reti) ed El Shaarawy (6 reti), arrivati a gennaio, hanno portato imprevedibilità e sostanza al reparto. Di fronte Lorenzo Insigne e José Callejon, due sicurezze per reti e per tattica. In panchina altri nomi pesanti: da Mertens a Iago Falque, da Gabbiadini, con cinque reti, a Dzeko, con otto. E poi un sempreverde Francesco Totti, protagonista nelle ultime settimane, con solo nove presenze e ben quattro gol, alla faccia dei (quasi) quarant’anni.
Tre reparti a confronto per un posto diretto in Champions. La sfida di domani passa soprattutto per i piedi dei più rappresentativi.
Articolo modificato 24 Apr 2016 - 11:57