La partita dell’Olimpico tra Roma e Napoli ha segnato non soltanto la riapertura del discorso relativo al secondo posto in classifica, ma anche il ritorno in campo di Gonzalo Higuain dopo la squalifica di 4 turni, poi ridotta a 3, riportata dopo il match con l’Udinese.
Il Pipita è stato il giocatore più pericoloso degli azzurri con due grandissime occasioni, una per tempo ed entrambe neutralizzate dal portiere giallorosso. Straordinaria quella nella prima frazione di gioco dove con un controllo volante si è liberato dei due centrali della Roma trovando poi la pronta risposta di Szczęsny; nella ripresa, invece, si è ritrovato tra i piedi un pallone vacante che col mancino stava per trasformare in rete. Tutto ciò a riprova del grande lavoro fatto dall’attaccante argentino in allenamento durante il periodo in gabbia, per farsi trovare prontissimo al ritorno in campo.
Nella prestazione di Higuain, però, c’è una cosa in particolare che è saltata agli occhi; il comportamento del giocatore in campo. Il Pipita, infatti, a differenza di quanto fatto vedere nel corso di tutta la sua esperienza in azzurro è parso più “docile” nei confronti dell’arbitro; l’argentino, ogni qualvolta veniva fischiato un fallo in suo sfavore, non ha mai azzardato una protesta contro il direttore di gara limitandosi al massimo a sbracciare e ad imprecare da solo. La squalifica ricevuta potrebbe aver forse “impaurito” Higuain che, dopo l’ingiustizia commessa nei suoi confronti, potrebbe adesso sentirsi preso di mira e costretto a limitarsi; una sanzione che potrebbe quindi lasciare strascichi sul Pipita che si vedrebbe così privato della propria carica agonistica, ovvero uno dei punti di forza dell’attaccante.
Emanuele Catone
Articolo modificato 25 Apr 2016 - 23:32