Si sa, chi vince ha sempre ragione. Chi perde sbaglia sempre qualcosa. È così in ogni sport, figuriamoci nel calcio, e soprattutto nel calcio italiano. Dopo ogni vittoria sei il miglior allenatore del mondo; dopo ogni sconfitta sei da esonerare. Quando si perde c’è sempre qualcuno che ne sa di più del tecnico: “al posto dell’allenatore io avrei fatto…”. Come se poi scelte ‘diverse’ possano dare la certezza di un risultato positivo a fine gara. Entriamo nel caso specifico, valutiamo la situazione riguardante Sarri: vanno bene le critiche, ci mancherebbe. Ma, vivaddio, questo Napoli è ancora al 2° posto. Questo Napoli ha già incamerato 73 punti. Questo Napoli ha, per ora, il secondo miglior attacco e la seconda miglior difesa. Le basi per fare meglio ci sono, così come altre vanno poste. Ma la partenza e la possibile conclusione della stagione dovrebbero garantire solo applausi per Maurizio Sarri.
CRITICHE INUTILI IN UNA STAGIONE FANTASTICA – Tante cose può e deve migliorare la squadra, così come anche Sarri: l’allenatore può crescere soprattutto nella gestione di certe gare. Fin qui, le critiche sono giuste. Ma andare oltre e pensare di dover incolpare il tecnico per una stagione che, facendo tutti gli scongiuri possibili, potrebbe chiudersi alle soglie degli 80 punti sembra francamente esagerato. Ingiusto criticare una squadra e un allenatore che, dopo essersi preso il primato alla 14° giornata contro l’Inter, ha guardato tutti dall’alto verso il basso per ben 7 volte su 10 gare, prima della sconfitta allo Juventus Stadium alla 25° giornata. Ingiusto criticare un allenatore che ha trasmesso e ottenuto, per larghi tratti della stagione, il calcio più bello d’Europa, ricevendo complimenti da due che in carriera hanno vinto non molto e che di bel calcio se ne intendono davvero poco: Guardiola e Piqué.
Come dimenticare le parole del centrale blaugrana: “Il Napoli sta giocando davvero un buon calcio. E mi piacciono perché provano sempre a giocare in attacco”. Quando mai in Europa si è parlato del calcio espresso dagli azzurri? Nemmeno, forse, durante la gestione Benitez. Nemmeno, forse, dopo la vittoria strabiliante in Germania contro il Wolfsburg. Ingiusto criticare un allenatore capace di rilanciare giocatori in netto calo (Hamsik, Albiol, Koulibaly per dirne tre) o sul piede di partenza (Jorginho e Higuain per dirne altri due). Ingiusto criticare un allenatore capace di ridare il sorriso a tutti, soprattutto ai tifosi.
IN COSA PUÒ MIGLIORARE SARRI E LA SQUADRA – Come detto, l’anno prossimo il tecnico dovrà portare a un livello superiore anche le sue capacità, sia tecnico-tattiche che di gestione della gara. Se solo si pensa al suo Empoli dello scorso anno e a quante volte i toscani riuscivano a sbloccare il risultato su palle inattive, e se si pensa a quante difficoltà stanno avendo invece gli azzurri sui calci da fermo, c’è già materiale su cui potersi soffermare per cercare possibili soluzioni per la prossima stagione. Un tecnico deve saper riconoscere le caratteristiche dei calciatori che ha a disposizione anche su certi aspetti. Provare, magari, qualche alternativa a Jorginho. Provare, magari, qualche schema diverso, nuovo. Ma certamente anche “mister 33”, ‘maniaco’ com’è della perfezione, ci starà già pensando.
Altro aspetto da migliorare potrebbe essere la gestione di certe gare. Le trasferte (e le altrettante sconfitte) di Bologna, Torino e Roma non avranno fatto dormire sonni tranquilli a Sarri. Qualcosa lì non ha funzionato, soprattutto contro la Juventus e contro i giallorossi. Qualche cambio fatto in ritardo, qualcun altro non riuscito benissimo. Qualche calciatore di troppo in affanno in questa parte finale del campionato. Il tecnico toscano dovrà sfruttare maggiormente la rosa a disposizione, a maggior ragione se si pensa che ci sarà (facendo sempre i dovuti scongiuri) anche la Champions League il prossimo anno. ‘Spalmare’ le fatiche su tutti i componenti sarà di vitale importanza. Bisognerà però anche metterlo nelle condizioni di farlo: va detto.
Insomma, un po’ di cose vanno migliorate, molte funzionano già alla grande. Questo Napoli non partiva di certo favorito per lo scudetto, e nemmeno per giocarsi fino all’ultima giornata il 2° posto. Questo Napoli potrà e dovrà certamente migliorare. Ma questo Napoli e questo allenatore non meritano nemmeno le feroci critiche ricevute dopo una sconfitta immeritata.
Nappo Salvatore
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