Reja in conferenza: “Grandi emozioni al San Paolo, credevamo nel pari. Su De Roon in azzurro…”

Edoardo Reja, tecnico dell’Atalanta, ha parlato in conferenza stampa, commentando la sconfitta dei suoi al San Paolo contro il Napoli. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: “Roma e Napoli? Il Napoli in questa stagione si è superato, io amo questa città ma non c’entra: auguro agli azzurri di andare in Champions, la Roma ha cambiato marcia ma il Napoli è stato straordinario, ha i mezzi e le qualità per mantenere il secondo posto. Percentuali settanta percento agli azzurri, trenta alla Roma”.

“Stasera potevamo crederci, il Napoli ha aumentato il ritmo e ci ha messo pressione tale che non riuscivamo a contenerli. Hanno meccanismi duri da captare, i miei si sono sacrificati, poi Sportiello si è superato. A momenti potevamo finirla in pari con Borriello, forse De Laurentiis non mi avrebbe fatto più uscire dallo stadio…. (ride, n.d.r). Abbiamo comunque fatto la nostra partita onorando l’impegno nonostante siamo già salvi. Sportiello? È il miglior portiere giovane: ha tre anni di esperienza, ha ventiquattro anni ed è pronto. L’anno scorso era pronto, quest’anno ha dimostrato professionalità e si è confermato. De Roon? Meglio che resti qui (ride, n.d.r), è scarso! Se rimarrò, vorrei che anche lui restasse: è giovane, ha fatto già bene nonostante un solo anno in Italia.

Reja

Juventus-Napoli? La Juve è più forte, basta dire ciò. Come si fa a stare dietro ad una squadra che è un rullo compressore? Il Napoli ha fatto quel che poteva fino ad ora, gli azzurri hanno giocato comunque meglio e il pubblico può essere contento: nemmeno la Juve giocava così. I bianconeri sono più maschi, duri, hanno mentalità, il Napoli è diverso, gioca, diverte, ogni tanto dovrebbe risparmiare energie che potrebbero servire. Se vuoi stare ai vertici o non hai cali o hai ricambi all’altezza dei titolari. La Juve si è saputa amministrare, anche se vince uno a zero, aspetta e vince. Il Napoli gioca sempre alla stessa maniera e ciò può penalizzare. Su dieci mesi non puoi avere sempre la stessa intensità, ci si stanca fisicamente ma soprattutto mentalmente e se hai tanti nazionali ancora peggio.

Grassi? Ha giocato sempre titolare, con me ha carburato, l’ho provato e a noi è un tipo di giocatore che serviva: è dotato, pulito nelle giocate, difensivamente conquista palla, di testa le prende tutte. Ha ventuno anni, bisogna aspettarlo, questa è una piazza importante. Sarri lo sta gestendo, sta lavorando tatticamente, dovrà smussare qualche cosa ma è di assicurata prospettiva”. 

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