In principio accadde contro la Juve, al San Paolo. Allora fu Lemina, con l’Atalanta è toccato a Freuler. La sostanza? Mica cambia! Anzi: è crollo azzurro. Quasi totale, di sicuro terrificante: perché arriva nel momento migliore, quando certezze e consapevolezza vanno a braccetto. Ecco: peccato che siano poi indirizzate nel verso sbagliato. Questione di approccio, di testa, di mentalità. Questione che dovrà necessariamente cambiare.
SE LA ROMA VA – E dovrà mutare soprattutto per un motivo: perché la Roma corre, e va forte, e va spedita. Tra un Totti infinito, solide trame e tremenda efficacia sotto porta. Sì, gettare via il secondo posto, in questo preciso momento della stagione, sarebbe come vanificare un lavoro paziente, capillare, concettualmente fondamentale. E sì, sarebbe come ripudiare il maestro, l’anima e l’uomo del progetto: che Maurizio Sarri, senza Champions diretta, poi finirebbe per essere ‘contestato’ anche dai numeri. Record a parte, non più così clamorosi.
UNA PROVA CONCRETA – Non è una bestemmia, precisiamo. È solo l’anima più bastarda del calcio: in grado di dare tutto se stesso finché la favola gira con la propria ruota fortunata, capace di togliere e denigrare appena il meccanismo finisce inevitabilmente per incepparsi. Prendere o lasciare: nel caso azzurro, questo secondo piazzamento è da accogliere a braccia aperte. Perché nonostante la ‘beffa’ Juve, gli obiettivi d’inizio stagione sono stati raggiunti ed in parte superati. Serviva la prova di maturità, ecco: i risultati l’hanno certificata. L’atteggiamento, tuttavia, un po’ meno…
SUL PEZZO – No, non è piaciuto. E non sono piaciute specialmente le disattenzioni, la disunione, l’aver dato per scontato una gara che non ha avuto nulla di certo fino al fischio finale. Forse anche per questo Sarri ha un po’ borbottato in conferenza stampa: “Ci servono 5 anni per arrivare ai livelli della Juve”, ha detto. E probabilmente intendeva proprio questo: si può essere bravi e talentuosi quanto si vuole, ma è la testa a fare la differenza. È lo stare sul pezzo che chiude campionati e riscrive la storia. E no, non si compra in una sessione di calciomercato: serve inculcarlo. Per bene. E senza paura.
CriCo
Articolo modificato 3 Mag 2016 - 19:45