È tornato a parlare Maurizio Sarri. Dopo Udine ed il conseguente silenzio stampa, il tecnico è intervenuto come di consueto in conferenza, rispondendo alle domande dei colleghi presenti. Ecco le parole dell’allenatore partenopeo, qui raccolte da SpazioNapoli.it: “Secondo me all’inizio eravamo contratti, ci ha pesato quel gol a Roma allo scadere, per tutta la settimana e all’inizio: eravamo un po’ nervosi. Siamo entrati in campo a riscaldarci con la Roma sotto, poi rientrati la Roma vinceva e questo poteva influire. La squadra ha poi fatto bene, con una ripresa all’altezza, siamo solo un po’ rammaricati per i tanti sprechi e per quell’unico tiro che ci ha fatto subire gol. Anche la Roma giocherà gare dure, a Milano per esempio: loro fanno risultati eccezionali, hanno sempre vinto negli ultimi minuti nelle ultime gare. Noi abbiamo fatto gli stessi punti dell’andata, ciò basta per far capire il cammino di Spalletti e i suoi: ma dipende tutto da noi, è un unico vantaggio, ma non è poco.
Dovrebbe essere obbligatorio, soprattutto ora, giocare in concomitanza ma oggi il calcio è andato su una strada che un vecchio come me non capisce più: forse ho torto, ma la vedo così. Rispetto all’andata, abbiamo avuto tutte gare in trasferta. Ad Udine è colpa nostra, come a Bologna all’andata: il girone di ritorno, per calendario, è stato nettamente molto più duro. Comunicato sul mio futuro? L’ho visto, ho parlato con ADL venti giorni fa, di comune accordo abbiamo deciso di vederci il sedici a fine campionato, ha influito il fatto che fossimo in silenzio stampa ma io e il presidente ne riparleremo, per me è tutto normale.
Dal punto di vista di qualità tattica e tecnica siamo vicini alle big: per diventare veramente grandi c’è bisogno più di un percorso, tanti dei nostri per la prima volta si trovano in un campionato tanto duro e stressante mentalmente soprattutto. Dobbiamo crescere ancora, ma abbiamo tanti gap dalla Juve per cui non potremo pianificare una lotta con loro: speriamo invecchino e ci lascino speranze, sarebbe importante confermare i nostri livelli e dobbiamo conservare quanto di buono fatto. Sfidare la Juve deve essere un sogno, nessuno deve chiedere a questa squadra perché è straordinario già quel che sta facendo.
Leicester? Un sogno che si avvera, succede e sono vittorie che si ricordano per anni essendo eccezioni, possibili ma non programmabili. È possibile in Italia? Se il Leicester si iscrive in Italia, credo abbia il secondo o terzo fatturato: in Inghilterra hanno il fatturato basso, ma lo squilibrio è tra il mercato inglese e gli altri europei. Nel momento in cui la Lega Inglese ha rinnovato i contratti televisivi c’è stata una differenza”.