Sintesi. Termina 2-1 il match tra Napoli e Atalanta al San Paolo, gli azzurri dopo aver dominato e sprecato molto portano a casa i tre punti rispondendo alla Roma che, con la vittoria in trasferta contro il Genoa, aveva momentaneamente superato i partenopei in classifica. La doppietta di Gonzalo Higuain riconferma il secondo posto in campionato, un tiro di Frauler viziato dal tocco decisivo di Albiol nonostante avesse momentaneamente accorciato le distanze, non ha inficiato sul risultato finale. Un San Paolo quasi vuoto (24.514 spettatori stando ai dati ufficiali diramati dalla SSC Napoli) ha accompagnato la squadra in piena lotta per la qualificazione diretta alla fase a gironi della Champions League, gli azzurri hanno avuto almeno tre ulteriori occasioni nitide da goal per poter portare il risultato al sicuro e con un distacco decisamente maggiore, Insigne nel primo tempo in rovesciata, Mertens e El Kaddouri nella parte finale del secondo tempo dove solo un miracolo di Sportiello ha impedito il goal al centrocampista marocchino.
Statistiche.
Difesa meno solida. Confrontando i numeri del percorso del Napoli tra il girone d’andata e quello di ritorno balza all’occhio subito un dato: la difesa appare decisamente meno solida subendo più goal e soprattutto subendoli in momenti chiave come quelli finali. Da quando la squadra guidata da mister Sarri è passata al 4-3-3 ha giocato esattamente lo stesso numero di partite tra la parte invernale della stagione e quella estiva subendo un totale di 25 goal, il problema sorge quando analizzando i dati si scopre che di questi 25 la porta di Reina è stata violata solo 9 volte nel girone d’andata e 16 in quello di ritorno; in pratica i partenopei hanno subito quasi il doppio delle reti nello stesso numero di match contro una Juventus che invece ha incassato solo 3 marcature in 20 incontri. Anche considerando il numero totale di partite (incluse quindi le prime tre nelle quali Sarri ha utilizzato con poco successo il 4-3-1-2) i numeri premiano la difesa azzurra nella prima parte di stagione: 15 volte battuta contro le 16 della seconda parte con ancora due partite da giocare.
Ciò che appare preoccupante sono le modalità e la tempistica con la quale si sono verificati i goal più pesanti nel girone di ritorno di Serie A TIM, Juventus, Milan, Roma e oggi Atalanta sono gli esempi più lampanti di come stanchezza e perdita di lucidità vadano di pari passo. A Torino contro i bianconeri in una partita anonima votata al pareggio un tiro fortunoso di Zaza al minuto 88 ha regalato la vittoria alla Juventus e il sorpasso in classifica. Contro il Milan in casa al goal di Lorenzo Insigne ha risposto quello di Bonaventura cinque minuti dopo per una disattenzione difensiva su calcio d’angolo, così con la Roma Nainggolan ha trovato la sua quinta marcatura in campionato al minuto 44 del secondo tempo lasciato colpevolmente solo al limite dell’area mentre tre calciatori azzurri difendevano su un defilato Salah.
Infine ieri contro l’Atalanta nonostante il Napoli avesse dominato per 90 minuti fermato solo da una traversa e da un superlativo Sportiello è arrivato un goal di Freuler sulla decisiva deviazione di Albiol, anche se questa volta il risultato era in cassaforte è preoccupante notare la quantità di punti persi negli ultimi 10 minuti dei match. Tre punti a Torino, tre punti a Roma, due punti contro i rossoneri sono tanti, soprattutto in partite gestite senza grandi preoccupazioni, otto punti che possono fare la differenza tra vincere uno scudetto e rischiare di perdere il secondo posto.
Articolo modificato 3 Mag 2016 - 19:05