La stagione del Napoli fino a questo momento è sicuramente positiva, sebbene abbia perso il primo posto in classifica undici giornate fa dopo la sconfitta a Torino contro la Juventus è in corsa per attestarsi al secondo posto in classifica nonostante un modulo e un allenatore completamente cambiati rispetto allo scorso anno. Se fino al 13 febbraio (giorno del match di Torino) gli azzurri erano una macchina macina-punti nei mesi a seguire i risultati sono stati molto altalenanti; 4 sconfitte, 2 pareggi e 6 vittorie in totale (nelle ultime cinque partite 3 vittorie e due sconfitte) hanno permesso alla Roma di rendersi pericolosa per la lotta alla qualificazione diretta alla fase a gironi della Champions League.
Goal subiti in maniera fortuita a causa di disattenzioni grossolane della difesa (pensiamo al pareggio di Bonaventura su calcio d’angolo) o nei minuti finali come la rete subita da Nainggolan al minuto 44 del secondo tempo sembrano dimostrare la perdita di lucidità dei partenopei nei momenti chiave dei match. Analizzando i numeri che riguardano il chilometraggio dei principali giocatori utilizzati dalle prime tre della classe emerge un dato molto significativo: i calciatori del Napoli corrono in media più degli altri e le differenze numeriche sembrano acuirsi particolarmente nel reparto offensivo. Lorenzo Insigne guida questa classifica con 9,698 chilometri percorsi seguito da José Callejon con 9,51 chilometri e Gonzalo Higuain infine ha percorso in media 9,452 chilometri; numeri questi che impallidiscono rispetto alle cifre del centrocampo a dimostrazione della grande mobilità della squadra di Sarri anche nei reparti più arretrati al fine di creare le migliori condizioni per mandare a rete gli attaccanti. Jorginho detiene il record assoluto di “maglia sudata” con ben 11,388 chilometri superando abbondantemente Pogba fermo a 10,481 km e Nainggolan a 10,049 km.
E le altre principali contendenti raggiungono i livelli del Napoli? Stando ai numeri ufficiali forniti dalla Serie A TIM e paragonando giocatori che hanno disputato una quantità simile di partite l’esito sembra sorridere ai calciatori azzurri. Gli attaccanti della Juventus ad esempio sono mediamente meno mobili di quelli partenopei: Dybala è l’unico che si avvicina alle cifre del Napoli con i suoi 9.928, Mandzukic neanche arriva vicino a queste cifre fermandosi a 8,892km e Morata supera di poco i sette. Per la Roma il discorso sembra differente avvicinandosi almeno nel reparto offensivo ai numeri degli azzurri con Salah (9,651km percorsi) ed El Shaarawy (9,485 ma con soli 14 match giocati). A centrocampo le differenze invece segnano il passo dove Hamsik, Allan e Jorginho con rispettivamente 11,182, 10,575 e 11,388 km distaccano nettamente il duo Pjanic-Nainggolan (rispettivamente 10,745 e 10,049 km) e quello Pogba-Khedira (rispettivamente 10,481 e 10,002 chilometri). Se da un lato le distanze percorse sono un segnale positivo indicante la grande mobilità e duttilità di una squadra dall’altro fanno sorgere una domanda: la perdita di lucidità dei calciatori partenopei spesso nei momenti finali della seconda parte della stagione non può essere anche connessa al maggiore sforzo al quale sono sottoposti ad ogni match?
Articolo modificato 4 Mag 2016 - 16:59