Atto finale: al San Paolo, sabato sera, l’ultima impresa, perché le più difficili ormai sono alle spalle. Il campionato è finito, la vittoria di Torino certifica la Champions League e, con ogni probabilità, il secondo posto, con buona pace della Roma. No, non vogliamo buttarci la zappa sui piedi ma, nel massimo rispetto per il Frosinone, il Napoli ha davanti a sé la strada spianata per blindare la seconda postazione in classifica, incassare il compenso e pensare, immediatamente, alla prossima annata.
Sfida contro il Frosinone, si diceva: i ragazzi di Stellone sono già retrocessi, non si salveranno più, torneranno in Serie B dopo un solo anno di A. La tifoseria ciociara però, in questo caso, ha dimostrato di meritare palcoscenici persino più importanti. Zero fischi, solo applausi: in poche parole, una lezione di mentalità E no, non è un discorso di tifo da stadio, ma proprio comportamentale. Sarebbe stato lecito aspettarsi i fischi, una mini-contestazione, un briciolo di delusione ed invece c’è stata una festa, quasi come se i ciociari avessero finto una coppa o blindato la salvezza. Un messaggio che potrebbe benissimo essere traslato e riadattato per la piazza partenopea.
RINGRAZIAMENTI – Non si vive di rimpianti né tanto meno di rimorsi: questo Napoli ha dato tutto ed ha ottenuto, forse, il massimo. Al San Paolo, sabato, è giusto che ci sia una festa: perché, in fondo, tutti avremmo voluto festeggiare per “il sogno” ma è altrettanto giusto festeggiare un traguardo insperato e, di certo, non programmato. Non senza difficoltà, questo Napoli torna di prepotenza in Champions League e lancia più di un messaggio al campionato italiano. È probabile, molto probabile, che gli errori di quest’annata vengano metabolizzati affinché non si ripetano più l’anno prossimo e negli anni a seguire. Insomma, è nato un progetto che, al primo colpo, ha già portato frutti grossi. Questi ragazzi meritano solo un sentito, profondo, sincero grazie.
RIPROVIAMOCI – Nel momento più basso della stagione, da Frosinone si è levato un grido: “RIPROVIAMOCI”. Un invito a lottare, a non mollare mai, per la prossima stagione soprattutto. Ancora una volta una lezione anche per Napoli, squadra e città, tifosi e calciatori. Quest’anno si conclude con un posto nell’Europa dei grandi, ma il prossimo anno niente vieta di riprovare l’assalto al cannibale Juventus, con cui esiste un gap per ridurre il quale bisognerà lavorare, ma non tutto è deciso perché i campionati si vincono giocando, non nelle chiacchiere e nelle parole. Niente e nessuno cancellerà una stagione vissuta da protagonisti assoluti: a volte, arrivare secondi non significa essere secondi. E questo Napoli non ha nulla da invidiare a nessuno. Come per il Frosinone, a certi livelli, per il Napoli hanno avuto un peso significativo la mancanza di esperienza, la mancanza di mentalità, la mancanza di freddezza e lucidità nelle sfide clou (due, sostanzialmente, n.d.r). Ma è solo l’inizio: perché, come il Frosinone l’anno prossimo, ci si potrà riprovare: forti di una esperienza importante, di un vissuto già di per sé significativo e di una volontà, quella di vincere, che non conosce limiti e confini.
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Articolo modificato 9 Mag 2016 - 21:57