Sabato sera il San Paolo, vestito a festa per l’ultima di campionato che dovrebbe (usiamo scaramanticamente ancora il condizionale) consegnare agli azzurri il secondo posto, avrà l’occasione di salutare un vecchio amico: quel Roberto Stellone che, con la maglia del Napoli, a cavallo dell’inizio del nuovo secolo seppe ridare una speranza ai tifosi partenopei, ansiosi per la sorte del loro club che si avviava, in ogni caso, verso un fallimento ormai annunciato, e che sarebbe arrivato solo qualche anno più tardi.
Stagione 99-’00, Corrado Ferlaino è alle prese con il secondo anno consecutivo di serie B dopo il fallimento della rinascita che doveva essere orchestrata dalla coppia formata da Ulivieri in panchina e Antonio Juliano come direttore sportivo. Fece tabula rasa l’Ingegnere, chiamò Walter Novellino al capezzale del Napoli e gli costruì una squadra funzionale alla sua idea di calcio, basata soprattutto su una difesa attenta e su ripartenze velenose. Dal Lecce prese Roberto Stellone, attaccante di proprietà del Parma che Tanzi diede in prestito all’amico Ferlaino senza troppi problemi. Il suo arrivo fu accolto con scetticismo, ma la stagione si rivelò vincente. Stellone formò insieme a Stefan Schwoch una coppia da 32 gol in totali: 22 li mise a segno l’altoatesino, 10 l’attaccante di origini romane che mise a referto anche svariati assist. Aveva senso del gol Stellone, ma soprattutto era bravo nei movimenti che creavano scompiglio nelle difese avversarie, con Schwoch a lanciarsi negli spazi aperti dal compagno di reparto. Al termine della stagione arrivò la promozione in Serie A, e l’anno successivo Stellone avrebbe voluto confermarsi come giocatore in grado di calcare anche palcoscenici più prestigiosi. Il gol segnato alla Juventus nella prima di campionato fu un’ulteriore conferma della bontà del giocatore, ma un infortunio al crociato del ginocchio gli costò praticamente tutta la stagione: riuscì a collezionare solo altre due presenze. Il Napoli retrocesse, nei due anni successivi – entrambi in serie B – mise a segno 19 gol in 51 partite totali, con alcune reti di pregevole fattura tecnica. Nel 2003 il trasferimento alla Reggina, con il club partenopeo che disputò invece il suo ultimo campionato prima del fallimento.
Non erano anni propriamente felici, nulla di paragonabile a quello che il Napoli sta facendo sotto la gestione De Laurentiis. Però giocatori come Roberto Stellone riuscivano comunque a strappare un sorriso ai tifosi partenopei, dimostrando – oltre alle caratteristiche tecniche – attaccamento alla maglia e volontà di dare tutto per la causa azzurra. Soprattutto per questo sarà giusto tributare un lungo applauso all’attuale tecnico del Frosinone.
Vincenzo Balzano
Twitter: @VinBalzano
Articolo modificato 12 Mag 2016 - 19:51