Stagione 2013/14: Rafa Benitez approda sulla panchina del Napoli ed insieme al ds Riccardo Bigon costruisce un’ottima squadra che arriverà terza in campionato, dietro le corazzate Juventus e Roma. Il gruppo storico di quell’annata forma ancora l’impianto principale, la base della rosa attuale. Gonzalo Higuain, Pepe Reina (andato via e poi tornato nel 2015), Albiol, Callejon. L’anno dopo Koulibaly, Jorginho, Ghoulam. Nove undicesimi di quella squadra appartengono ancora all’organico guidato ora da Maurizio Sarri.
Esattamente a dodici mesi dalla mancata qualificazione in Champions e il conseguente addio, Benitez e Bigon devono fare i conti con una realtà amara ed inaspettata: dai vertici del campionato italiano sono retrocessi entrambi con le proprie squadre. In Championship con il Newcastle lo spagnolo, in B con il Verona l’ex dirigente partenopeo.
Epiloghi simili, punti di partenza diversi. Bigon sapeva di fare un passo indietro nella sua carriera. Andato via da Napoli per motivi probabilmente familiari, ha arrestato la sua crescita iniziata con l’arrivo in azzurro nel 2009 su richiesta di Walter Mazzarri, palesando alcuni limiti di gestione e partecipando alla repentina caduta del Verona con un mercato non soddisfacente e a tratti incomprensibile (vedi il quinquiennale al 30enne Pazzini ad un milione netto a stagione).
L’ex tecnico di Liverpool e Valencia, invece, ha colto un’occasione più unica che rara: il Real Madrid, il sogno di una vita. Dopo sei mesi, però, il feeling mai sbocciato e l’esonero.
La sfida in Premier un azzardo – vista la posizione in classifica dei Magpies – che serviva però a riscattare l’immagine di un tecnico passato dal paradiso all’inferno in pochissimo tempo. Un rischio che andava preso. La speranza sino a qualche settimana fa, quando sembrava poter compiere un miracolo. Poi la vittoria del Sunderland ieri sera e la resa: il Newcastle, ad una giornata dalla fine della Premier League, ha quattro punti di distacco dalla quartultima, ed è aritmeticamente in Championship. E infine le Merengues in finale di Champions con Zinedine Zidane alla guida. Doccia gelata.
“Lascia Napoli e poi… retrocedi”, potremmo dire riadattando un celebre detto. La rapida parabola della coppia Benitez-Bigon: dal sogno partenopeo agli abissi più profondi. Con la speranza di poter vedere entrambi di nuovo in alto, perché, in fondo, anche questi due uomini hanno contribuito alla crescita di un club giovane ed ambizioso.
Andrea Gagliotti
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Articolo modificato 12 Mag 2016 - 17:47