Cristiano Giuntoli ha dalla sua parte un fattore decisivo: l’esperienza. Conosce calciatori, procuratori, agenti e addetti al lavoro. Sa come e quando muoversi, come un predatore che aspetta che la propria preda commetta un passo falso. Cristiano Giuntoli è un esperto, e degli esperti c’è solo da fidarsi. Ecco: se in un modo o nell’altro sul suo taccuino è finito il nome di Corentin Tolisso, un motivo c’è. E allora basta incrociare le dita ed attendere una mossa del Napoli, perché questo ragazzo ha davanti a sé una carriera da predestinato.
Classe ’94, Tolisso compirà 22 anni ad agosto. Incarna alla perfezione il prototipo del centrocampista completo, duttile e polivalente: un Allan nato a Tarare, nella banlieu di Lione. Ha iniziato la sua carriera da terzino ma nel corso dell’esperienza al Lione è stato impiegato anche da mediano e da mezzala. A soli 22 anni è già una risorsa indispensabile per il Lione, anche per la sua capacità realizzativa: ha messo a segno 7 goal e confezionato altrettanti assist nella stagione corrente. Un Allan, appunto. Il primo a portare pressing e l’ultimo ad arrendersi. Il tutto abbinato a una capacità di inserirsi fuori dal comune. Ecco perché nel Napoli andrebbe a fare l’alter ego del furetto brasiliano.
A Lione si era messo in evidenza già nella scorsa stagione. Emblematica la partita del 19 aprile 2015 contro il St. Etienne: con la sua squadra in dieci già nel primo tempo, Tolisso ha preso per mano il
centrocampo reggendo praticamente da solo la fase difensiva. Come risultato una prestazione da MVP. La ricompensa maggiore, però, non è arrivata: il ct francese Deschamps quest’anno non l’ha inserito tra i convocati per l’Europeo. A 22 anni, però, la carriera è tutta in divenire: le occasioni di certo non mancheranno.
Giuntoli l’ha inserito nel taccuino, consapevole di dover allungare la rosa a disposizione di Sarri con un calciatore di livello, giovane ma già esperto: Tolisso ha collezionato 6 gettoni in Champions durante questa stagione. Ultimo ma non per importanza, Corentin è dotato di un tiro dalla distanza insidioso, che non esita a tentare più volte durante la partita: un’arma in più, potenzialmente, per sbloccare le situazioni più intricate.
Vittorio Perrone
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