Col Frosinone il campionato finisce: il Napoli è, meritatamente, in Champions League. La vittoria di un gruppo, di una squadra, di una città: quell’Europa tanto sognata e per due anni sfuggita è finalmente tornata e, nella prossima stagione, il San Paolo tornerà ad essere teatro di epiche battaglie contro i club più importanti d’Europa. I meriti di questa vera e propria impresa vanno giustamente divisi: tanti, per la società, che ha investito e programmato sempre. Ai giocatori, che si sono superati: da Hamsik, come Diego, ad Higuain, il migliore di sempre in Serie A. Ad un intero staff, tra medici e fisioterapisti, per un lavoro ottimo con i calciatori: zero grattacapi, nessun infortunio, tutti disponibili e quasi sempre al meglio della forma.
E poi c’è lui, l’artefice, la mente di questa squadra, colui che ha plasmato i calciatori a sua immagine e somiglianza: Maurizio Sarri merita questa gioia più di ogni altro perché per lui è, probabilmente, la vittoria più grande. Sarri non allena, insegna e da buon maestro ha fatto così anche a Napoli, ponendosi con umiltà e voglia di fare, facendo innamorare praticamente tutti col suo gioco, le sue idee, il suo essere semplice e schietto, vero e genuino, allenatore ed uomo di campo.
È la tua vittoria, Maurizio. Perché hai dato una identità alla squadra, hai chiesto carattere e personalità, hai ottenuto il meglio da ogni calciatore. È la tua vittoria, perché questo gruppo ti ha seguito in ogni gara, nessuno regala mai niente al Napoli e di questo puoi esser fiero: gli stimoli non sono mai mancati. Si, ci sono state piccole cadute ma saranno utili, e tanto, come insegnamento per il futuro. Il meglio deve ancora venire, questa stagione è stata solo un antipasto.
È la tua vittoria, Maurizio. Perché sei arrivato tra il silenzio di tutti, sei stato contestato al primo passo falso e non hai mosso ciglio: hai preferito che a parlare fosse il campo, l’unico giudice insindacabile per un uomo che mastica e vive di calcio. Poi il riscatto, i risultati, le vittorie, i punti macinati anche contro il favore del pronostico. Ed infine gli applausi, costanti, che ti sei meritato senza ombra di dubbio e che, in fondo, ti ripagano di tanti sforzi e sacrifici.
È la tua vittoria, Maurizio. Dopo anni di periferia, dopo essere partito dalla seconda categoria, meriti di goderti questo successo fino in fondo. Meriti gli abbracci, i sorrisi, la stima e l’affetto dei tuoi giocatori e di tutti. Meriti di svegliarti domattina e renderti conto che non è un sogno: sei in Champions League, ci sei veramente e l’hai guadagnato, da solo, con le tue idee, la tua forza, e quella tuta, l’abito più bello per un uomo come te, nato a Napoli, quasi come un segno del destino, a Figline Valdarno solo per caso. Napoli gioisce e torna a sognare, soprattutto grazie a te.
Gennaro Donnarumma
Articolo modificato 15 Mag 2016 - 16:57