Nemo propheta in patria spesso si ripete, ancor più nel calcio ed in Campania dove spesso si è costretti a fuggire via per rincorrere miglior fortuna. Tantissimi i calciatori talentuosi made in Napoli ma che non hanno mai vestito la maglia azzurra nella propria longeva o breve carriera o, nella migliore delle ipotesi, l’hanno sfiorata senza mai aggrapparsi in maniera decisa, per un dato che induce a tantissime deduzioni su progettualità, strutture e fiducia nel settore giovanile.
È anche questo il caso di Armando Izzo, difensore del Genoa che con il club partenopeo ha vissuto la trafila delle giovanili fino ad una brevissima apparizione nel 2011, solo per essere girato in prestito alla Triestina e poi approdare all’Avellino, primo club che gli abbia dato davvero fiducia. Ecco, questione di fiducia. Perché a diciannove anni non è facile approdare in una realtà importante, ancor meno quando appartiene alla tua città, alla tua squadra del cuore a margine di una piazza molto esigente.
Ma chi non risica non rosica e se forse il giovane Izzo era pronto a farlo, il Napoli gli ha sempre negato questa possibilità lasciandoselo sfuggire a titolo definitivo. Un peccato, un grande rammarico, un errore colossale per i più che lo hanno visto sbocciare prima in Irpinia poi in quel di Genova fino alla Nazionale. L’ennesimo talento poco apprezzato all’ombra del Vesuvio, ancor più perché regalato, quasi svenduto ai cugini rossoblù con la bocciatura preventiva del duo Benitez-Bigon.
Due anni fa tutto sembrò strano, quasi illogico anche perché da sempre la difesa in quel di Napoli è stato un reparto da dover costantemente puntellare e rinforzare. Da stamattina però, tutto potrebbe avere un senso diverso, una sfumatura in più: il difensore rossoblù infatti è stato indagato ma non raggiunto da misura cautelare per aver contribuito alla combine di varie gare di serie B nel maggio 2014 facendo da gancio per le richieste dei clan campani (LEGGI QUI).
Che il Napoli fosse già a conoscenza di una situazione poco chiara alle spalle non è dato saperlo e solo la Giustizia Sportiva farà il suo corso in merito ma è proprio il club partenopeo a tirare un bel sospiro di sollievo, soddisfatto della propria linea di mercato, intrapresa da tempo: a volte, anche le scelte più criticate ed al momento errate possono poi risultare davvero provvidenziali. Ai posteri poi, sempre l’ardua sentenza.
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