Dopo averlo fatto nella finale di Coppa Italia del 2012, infiltrandosi in mezzo ai calciatori del Napoli che venivano premiati all’Olimpico di Roma, Gaspare Galasso ci ha riprovato. E c’è riuscito di nuovo: si è imbucato alla finale di Champions League che si è giocata sabato sera a San Siro.
Come ha fatto? Lo racconta lo stesso ragazzo palermitano a Tuttosport: “Quando ho letto sui giornali che la partita sarebbe stata blindata ho pensato ‘sì, blindata per tutti, ma mica per il re delle imbucate’. Sono arrivato a Milano al mattino di sabato vestito con un abito assai elegante e mi sono avvicinato alla zona di San Siro”.
“Al negozio ufficiale di souvenir della Champions League ho comprato la spilla della manifestazione e un porta badge in plastica, uguale a quelli che avevo visto indossare da responsabili della sicurezza, steward e agenti che si occupavano della sicurezza di Real e Atletico. Quando mancavano due ore al fischio d’inizio ho deciso di provare a entrare, senza però essere possesso di regolare tagliando d’ingresso. Dopo averci pensato un po’ ho deciso di usare l’ingresso riservato a forze di polizia e personale di servizio. A dire il vero gli steward hanno anche provato a controllarmi il biglietto, ma vuoi per il vestito elegante, vuoi per il passo e il tono deciso ma me la sono cavata“.
“Da lì ad arrivare al fianco dei giocatori madridisti al momento della premiazione il passo è stato non breve, brevissimo. Sono riuscito a fare 4 chiacchiere con James Rodriguez e Danilo e mi sono tolto la soddisfazione di scattarmi un selfie con il presidente Florentino Perez e Sergio Ramos. Il mio prossimo obiettivo? Beh, trovassi uno sponsor mi piacerebbe tentare un altro super colpo nella finale del Mondiale per Club in Giappone. Magari il Real mi adotta come mascotte…“.