Silenzioso, in campo. Testa bassa, poche parole, tanti, tantissimi fatti: la parabola di Gianluca Grava in azzurro è tutta qui. Uomo squadra, quando ancora non si parlava di stelle e top player, leader silente, uomo con gli attributi, partito dalla C e arrivato in Champions, sfidando nel mezzo campioni e squadre blasonate: non è roba per tutti. Sul rettangolo di gioco come fuori: oggi Grava è responsabile del settore giovanile azzurro e lavora, costantemente, in silenzio e con pazienza. E non è sfuggito a nessuno: con lui, alla guida dal 2013, è partita una vera e propria rivoluzione che, nel tempo, sta portando i suoi frutti. Umiltà e capacità alla base di tutto: la rivoluzione del settore giovanile a Napoli va avanti e non si ferma. I passi in avanti ci sono stati, ora mancano altri step, che si raggiungeranno. Intanto è tempo di bilanci e la Scugnizzeria, oggi realtà e non fantasia, fa progressi.
I RISULTATI. Nonostante il campionato altalenante della Primavera, ci sono più motivi per gioire, proprio partendo dai ragazzi di mister Saurini, che giocheranno la Youth League e che hanno trovato in Antonio Negro una garanzia: ventidue reti per l’attaccante di Marcianise. Nel girone di ritorno, poi, tanti debutti per ragazzi classe 98′ e 99′ (tra cui Riccardo Conte, n.d.r), oltre che una media punti da prima della classe, nel girone di ritorno, segno che la squadra aveva bisogno di ingranare e prendere fiducia: ci sarà da divertirsi. Ma non finisce qui: gli Allievi Nazionali di Massimo Carnevale hanno raggiunto le finali scudetto, con le compagini migliori di Italia; poi i Giovanissimi, quasi qualificati alle finali di categoria, dopo l’ottimo pareggio in quel di Vicenza (gara di ritorno domenica a Sant’Antimo, n.d.r). Dopo diversi anni ben due formazioni si sono qualificate alle fasi finali, il settore giovanile vede una nuova luce, tornando prepotentemente alla ribalta e pronto a far parlare ancora di sé.
IL CAMBIAMENTO. Qualcosa è cambiato, evidentemente. A partire dallo scouting. È mutato l’approccio: Grava ed il suo staff lavorano sul campo, non dietro le scrivanie. È cambiata la piazza: oggi Napoli è una meta appetibile per ogni ragazzo, a prescindere dalla fascia d’età. Il Napoli, nella sua interezza, prova a darsi le dimensioni del top club ed i risultati cominciano a vedersi. Una sola priorità: la maglia del Napoli non è un pezzo di stoffa, ma una seconda pelle, è questa la volontà di Grava, che ha determinato una rottura drastica con il passato.
I RAPPORTI. Gran parte di quella che abbiamo definito “rivoluzione” passa proprio da qui, dai legami stretti con il territorio, con quella Campania Felix troppo spesso bistrattata e messa nel dimenticatoio, in passato. Grava ha cambiato anche questo: da Salerno a Napoli, setacciando ogni angolo nel minimo dettaglio, alla ricerca degli elementi giusti da inserire in un mosaico ben più grande e complesso. Un accordo, basato quasi esclusivamente sulla stima, che prosegue e che ha visto il settore giovanile arricchirsi quotidianamente di nuovi elementi. Il tutto per valorizzare un territorio pieno di talenti, spesso volati via, ma questa è un’altra storia. Tutte le trattative intavolate in questa stagione sono andate a buon fine (quella per D’Onofrio, difensore centrale, per citarne una, n.d.r), al Napoli non è sfuggito nessuno, tutti i nomi sul taccuino sono già arrivati, altri ne arriveranno. Fiuto, capacità, competenze. Via la giacca, parola solo ed esclusivamente al campo.
C’è chi farebbe follie pur di avere un responsabile come Grava, un uomo che alla giacca e cravatta preferisce ancora il campo, per dispensare consigli e divertirsi. Il Napoli se lo tiene stretto, consapevole di aver trovato in lui la guida ideale per altri successi. E c’è da scommetterci: arriveranno.
GENNARO DONNARUMMA