La Fifa ha ufficializzato che l’Italia non farà parte dei Paesi che contribuiranno alla sperimentazione della prima fase della della Video-assistenza arbitrale (VAR), più comunemente conosciuta con il nome di “moviola in campo”.
A far parte di questa prima fase, che avverrà rigorosamente offline, saranno soltanto 6 Paesi: Australia, Brasile, Germania, Portogallo, Olanda e Stati Uniti. Più dettagliatamente, secondo quanto riportato da Goal.com, i primi test saranno effettuati nella A-League australiana, in diverse competizioni brasiliane e olandesi sotto l’egida delle rispettive federazioni locali (CBFe KVNB), nella Bundesliga tedesca, nella Liga, nella Coppa e nella Supercoppa portoghese e nella Major League Soccer statunitense.
Importante da precisare che la modalità offline di sperimentazione non avrà alcun effetto sulle partite, ma servirà soltanto agli ufficiali di campo a familiarizzare con la nuova tecnologia, a verificarne gli effettivi vantaggi e l’utilità. Soltanto quando si darà il via alla fase live, l’arbitro, coadiuvato dagli ufficiali di gara, potrà prendere effettive decisioni sulla base degli esiti della VAR.
Riguardo la motivazione dell’esclusione dell’Italia, Lukas Brud, segretario dell’IFAB (International Football Association Board), ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Oltre a quelle scelte per questa prima fase, ci sono altre Federazioni e leghe molto interessate ma hanno bisogno di ulteriori consultazioni al loro interno, anche con fornitori in ambito tecnologico. Ad ogni modo c’è ancora tempo e ci aspettiamo di poter coinvolgere altri Paesi nella seconda fase di sperimentazione della VAR nei prossimi mesi”. Ci sono quindi speranze per l’Italia di essere coinvolta nel prossimo giro di sperimentazioni, le quali dovrebbero durare all’incirca due anni.
Articolo modificato 2 Giu 2016 - 20:06