Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista ai taccuini de La Repubblica. Queste le sue parole:
KOULIBALY – “Dovrà lavorare per noi per gli altri tre anni previsti dal suo ingaggio e pure per tanti altri, per risarcire i danni al Napoli. Da noi i contratti si rispettano. Koulibaly ha 24 anni, non è un ragazzino. Nella prima stagione era stato spernacchiato e l’abbiamo difeso. Per rispetto alla società e a Sarri non avrebbe dovuto fare quelle dichiarazioni. Non basta che poi si scusi con i tifosi. Se si scoprisse che dietro c’è il Chelsea, potremmo fare causa anche a loro”
HIGUAIN – “Gonzalo è così serio che per rispetto dei tifosi, di Sarri e anche della società farà subito chiarezza sulle sue intenzioni, senza aspettare neppure la fine del mercato. Higuain può sentire la necessità di lasciare Napoli solo per soldi, ma sa bene che qui può continuare a essere protagonista per tanti anni, fermo restando un adeguamento di cui è già stato informato“.
CESSIONI – “Gabbiadini ha giocato poco per colpa degli infortuni e perché siamo usciti presto dalle due coppe. Parlerò con lui e con Sarri, per trovare il modo di convincerlo a restare. Ho detto anche al Valencia che Albiol costa 15 milioni, altrimenti resta con noi. Anche se dovessimo andare a scadenza di contratto, se non troveremo un accordo per prolungarlo”
MERCATO – “Per Zielinski con l’Udinese abbiamo un accordo, lui vuole andare al Liverpool. Herrera e Lapadula sono nomi reali, ho contattato anche Fabinho del Monaco. Sto sul mercato su sette giocatori, sperando dopo Grassi e Tonelli di prenderne almeno tre. Abbiamo undici titolari, poi possiamo contare su Mertens, Gabbiadini, Chiriches, Strinic e Valdifiori, che non dev’essere poi un regista così incapa
FUTURO – “Sarri veniva da Empoli, era sotto esame e aveva un grande peso sulle spalle. È normale che abbia puntato solo su 12-13 giocatori, dopo avere trovato il suo equilibrio. Ma adesso mi aspetto una gestione del gruppo diverso, non dovremo avere più paura di cambiare. Il secondo posto sarà difficile da ripetere, ma non è un punto di arrivo. Saremo in sei a lottare per le prime tre posizioni. Noi avremo la Champions, ci toglierà tante energie. Bisognerà sfruttare al meglio tutto l’organico”.
SAN PAOLO – “Il San Paolo è un problema di de Magistris. Gli ho offerto di fare a mie spese i lavori di urgenza in 40 giorni: scalandoli dall’affitto e mantenendo aperti i cantieri il sabato e la domenica. Ma in risposta mi è arrivata dal Comune una lettera di messa in mora. Eppure, vanto dei crediti con l’amministrazione per cinque milioni e mi devono ancora ripagare dei tornelli installati dal 2008. Non abbiamo nemmeno il certificato Uefa per giocare in Champions e abbiamo dovuto indicare Palermo come sede. Tutto questo è ridicolo. Come il teatrino della Uefa, che mette da parte ogni anno un miliardo e 200 milioni di euro in contanti e non ne usa nemmeno una minima parte per sostenere le società. Perché piuttosto non investe 70 milioni per ristrutturare il nostro stadio e dare ossigeno a una città in difficoltà come Napoli, la cui squadra partecipa da sette anni di fila alle Coppe?”.
Il presidente ha parlato anche ai taccuini del Corriere dello Sport: “Quando arrivai, non ereditai il Napoli, ma una tifoseria straordinaria che mi ha dato la forza di non abbandonare nei momenti difficili. Se riesci ad arrivare in Champions, partendo dalla C, in così breve tempo, vuol dire che ci sono valori in ciò che fai. Noi siamo stati capaci di cogliere questi risultati, pur nel rispetto del fair play finanziario. Sarebbe stato semplice lasciarsi prendere la mano e tentare di osare ad oltranza: ma avremmo corso il rischio di far saltare il banco, con conseguenze inimmaginabili per i tifosi e per la stessa città.
Noi siamo partiti da zero, siamo stati virtuosi e siamo stati anche capaci di inserirci stabilmente nel grande calcio europeo. Penso che questi siano risultati importantissimi. Vivo nella prospettiva del futuro e mia moglie mi rimprovera perché non mi godo quel che ho. Ma voglio guardare avanti, scovando nell’incognita, costruendo sempre nuove aspettative. Ho la necessità di creare emozioni, per quelle vivo. Non ho mentalità borghese e sarà per questo, probabilmente, che non sempre risulto simpatico. Euro 2016? Abbiamo già registrato incidenti terrificanti. La prova-provata dell’incapacità dell’Uefa di gestire la sicurezza in manifestazioni del genere.
Colmare il gap tra il Napoli e i fatturati dei club che contano è il mio gol decisivo. E’ difficile, perché c’è una distanza che va dai 260 milioni in su ed a questi livelli diventa complicato competere. Eppure, quest’anno, avessimo avuto all’inizio un po’ di tempo in più per memorizzare il calcio di Sarri, forse avremmo potuto battere la Juventus. I bianconeri hanno un’organizzazione centenaria; il Napoli ha i conti a posto. Abbiamo chiuso in rosso gli ultimi due bilanci, e forse accadrà così anche per il prossimo – nonostante la Champions – ma l’oculatezza del passato e le riserve accantonate ci permetteranno di muoverci senza alcun tipo di limitazione. Higuain? Sento che non tradirà l’affetto dei napoletani”.
Ancora sul mercato il patron partenopeo aggiunge ai microfoni della Rai: “Acquisteremo tre calciatori. Abbiamo bisogno di un terzino destro e di un centrocampista di livello, poi penseremo anche ad un attaccante“.
Articolo modificato 12 Giu 2016 - 18:45