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Bellinazzo: “ADL deve fare un patto coi tifosi”. Per il Napoli è arrivato il momento del rischio

É uno dei massimi esperti dell’aspetto economico del calcio, che ha ormai soppiantato da tempo quello sportivo, relegato in un secondo piano dal quale sembra non riuscire più a venir fuori. Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore, nelle ultime ore ha provato a spiegare cosa sta succedendo nel Napoli: qualcosa che, solo all’apparenza, può sembrare incredibile. Ma che in realtà non lo è, se rapportato al fatturato del club.

“Se De Laurentiis non riesce a innalzarlo oltre una certa cifra, non potrà mai aumentare globalmente gli ingaggi dei calciatori”. Un cane che si morde la coda al momento quindi, anche perché l’unica, vera fonte di reddito per il Napoli è la partecipazione alla Champions League; un evento non pronosticabile con anni di anticipo. Da qui l’impossibilità per il club di alzare gli ingaggi: se venissero a mancare gli introiti della Champions, le finanze andrebbero in gravi difficoltà. “Higuain vuole passare da 5,5 a 7,5 milioni. Questo per De Laurentiis significherebbe il 10 per cento del fatturato del Napoli. Se lo accontentasse allora tutti busserebbero alla sua porta. Un imbuto dal quale bisogna uscire, facendo anche un patto chiaro con i tifosi. Vendere Higuain e iniziare ad investire”. 

Due punti focali espressi da Marco Bellinazzo nell’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno: chiarezza ed investimenti. La prima è un oggetto sconosciuto nella politica di comunicazione di De Laurentiis, che dice e non dice, promette e non mantiene, allarga i discorsi spesso senza concretizzare. Riuscendo comunque – e questo è il grande merito – a mantenere la squadra ad alti livelli. Almeno finora. E poi gli investimenti: quelli del Napoli, per le infrastrutture, per il settore giovanile, per il marketing, sono minimi, in alcuni casi ridotti al lumicino. Una politica miope, e che invece dovrebbe essere lungimirante; da qui l’esigenza della chiarezza di cui prima. “Vendere Higuain ed iniziare ad investire”: siamo sicuri che i tifosi lo apprezzerebbero? Un altro rischio, che forse è arrivato davvero il momento di correre. “Sarebbe immaginabile la cessione del bomber anche ad una cifra inferiore alla clausola, magari a ottanta milioni, e destinare almeno la metà di questi soldi alla costruzione di un centro sportivo”, spiega Bellinazzo. “Cantera? Non è solo il vivaio, ma la possibilità di far crescere calcisticamente giovani interessanti per poi rivenderli. Fare reddito, insomma. Un buon centravanti, poi, credo si possa acquistare con trenta milioni”.

Insomma, il Napoli si trova davanti ad un bivio. Deve decidere se continuare a vivere alla giornata, mantenendo i conti in ordine e continuando un lento assestamento ai vertici del calcio italiano, oppure rinunciare a qualcosa ora e iniziare una semina i cui frutti potrebbero vedersi anche tra molti anni. Un rischio, appunto. Un fattore insito nello stesso concetto di imprenditoria.

Vincenzo Balzano

Twitter: @VinBalzano

 

Articolo modificato 30 Giu 2016 - 10:57

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