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Alla scoperta di Axel Witsel, il centrocampista che può far fare il salto di qualità al Napoli

Il centrocampista belga Axel Witsel è finito nell’ultimo mese nel mirino del Napoli come dichiarato anche dal padre del calciatore che non solo ha apertamente confermato la trattativa ma ha anche aggiunto che il San Paolo sarebbe una meta gradita dal figlio. L’eliminazione del Belgio poi da EURO 2016 per mano del Galles ha fatto si che il calciatore potesse concentrarsi finalmente su quelle che sono le richieste di trasferimento che per ora vedono tra i principali contendenti oltre alla società italiana anche l’Everton e il Liverpool.

Witsel è nato a Liegi nel 1989, il suo fisico possente (186 cm per 81 kg) e la sua buona velocità gli hanno permesso di affermarsi al di là del suo club di esordio lo Standard Liegi approdando prima nel Benfica nel 2011 poi nello Zenit di San Pietroburgo l’anno seguente su espressa richiesta di Luciano Spalletti sborsando la cifra di 40 milioni di euro per coprire la clausola di rescissione. Che avesse del talento lo si era compreso già nella sua militanza in Belgio dove nella stagione 2007/2008  vinse il “Golden Boot” e fu eletto come miglior giocatore giovane belga dell’anno.

Un mix di buona tecnica e grande fisicità hanno reso molto duttile il centrocampista abile sia in fase di impostazione che in fase difensiva, elegante nei movimenti, tranquillo nella gestione del pallone e dotato di un buon tiro da fuori (cosa che appare quasi una caratteristica della nuova generazione dei centrocampisti belga se pensiamo a Fellaini e Nainggolan) sembra il calciatore ideale nel ruolo di mezz’ala in un centrocampo a tre o interno in un centrocampo a quattro a rombo. Il campionato russo potrebbe rappresentare solo una destinazione di passaggio per Witsel che ha bisogno di una sfida superiore per poter dimostrare di essere tra i migliori al mondo e la Serie A con i suoi tatticismi sembra essere cucita appositamente per lui che non predilige il calcio fatto di rapidi tocchi di prima. Durante la sua permanenza allo Zenit ha giocato piuttosto lontano dalla porta motivo per il quale il suo apporto sotto rete è stato limitato (solo 15 goal in poco più di 100 presenze), cosa molto diversa a quando militò nello Standard Liegi dove mise a segno ben 29 reti in 132 presenze. Sulla sua trattativa non ci sono ancora chiari segnali che possano far pensare ad un suo sicuro approdo in azzurro ma è certo che un giocatore come lui saprebbe apportare quelle qualità tecniche, tattiche e fisiche per aumentare la qualità di un Napoli che punta in alto.

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Scritto da
redazione