Da predestinato a quasi meteora, tempo due anni. Da predestinato che poggia, pesantissime, le sue mani sul quarto mondiale della Nazionale tedesca, a meteora nella spedizione ad Euro 2016. Il calcio è questo, e la parabola di Mario Gotze non fa differenza. Critiche in patria, tanti dubbi sulla sua permanenza in casa Bayern Monaco. Di certo non un elemento imprescindibile nel nuovo corso di Carlo Ancelotti, futuro prossimo in linea al rapporto – tutt’altro che idilliaco – con Herr Pep.
In prima fila il Tottenham di Pochettino, ancora forte l’amaro in bocca per la Premier sfuggita in direzione Leicester. Gotze rappresenterebbe un tassello importante, punto fermo per una voglia di rivalsa che dovrà, comunque, fronteggiare quello che si appresta ad essere il campionato più competitivo, ed ostico, degli ultimi anni oltre la Manica. Spurs in vantaggio, ma non solo. Profumo di Premier in ogni dove, perché nel Merseyside troneggia un tecnico che da Gotze ha colto probabilmente il meglio in carriera: Jurgen Klopp. Ritrovare il suo mentore e scacciare i fantasmi potrebbe essere una tentazione forte, il fascino di Anfield e la stima per il suo maestro, dati da non sottovalutare.
Poi c’è spazio anche per il romantiscismo, Gotze come il figliol prodigo, di ritorno al Signal Iduna Park, dove tutto ebbe inizio. Lo stuolo di giovanissimi talenti del tecnico Tuchel trascinati dal campione del mondo tornato a vestire il giallonero. L’Inghilterra ipotesi più probabile, ma in casa Borussia Dortmund non sarebbe di certo considerato come la più classica delle minestre riscaldate, per niente. Il Bayern sempre più lontano, Gotze al cospetto del proprio futuro, con un occhio, di sfuggita, al passato.
Articolo modificato 10 Lug 2016 - 03:49