Sudare la maglia. Stereotipo di un calcio che non conosce più certi valori: non a Napoli, dove, per tradizione, certe cose sopravvivono ancora. A cosa serve un campione, se poi non sente il peso dei colori che indossa e rappresenta? A cosa serve vincere uno scudetto se non si capisce tutto quanto c’è dietro di esso: dai tifosi alla gente comune. Il peso delle responsabilità, ecco. Ed ancora una volta Aurelio De Laurentiis, che quando parla è un fiume in piena, ha centrato il punto: il nuovo Napoli, quello ripartito dallo scorso anno con Maurizio Sarri, ha bisogno di gente che senta la maglia azzurra come una seconda pelle. È questo il segreto per costruire qualcosa di grande? Probabilmente sì. Per più motivi, e qui il paragone con l’odiata, calcisticamente, rivale Juventus ci sta tutto: chi entra nel mondo Juve sente subito addosso il peso di tutta una tradizione. Chi entra nel mondo Napoli, se non l’ha fatto, dovrebbe cominciare: grande squadra, grande piazza, grandi ambizioni. In una sola parola storia.
E il presidente De Laurentiis vuole, pretende questo: quella maglia ha più valore di tutto e tutti. E allora anche gli investimenti si spostano su obiettivi mirati, su gente che dia garanzia. È il caso di Emanuele Giaccherini: un guerriero, con qualsiasi squadra abbia giocato, dal Cesena alla Juventus al Sunderland, fino alle ultime, brillanti per lui, uscite con la Nazionale italiana. Che sia un esempio, sembra dire De Laurentiis, a modo suo, ovviamente. Perché giocatori così fanno bene al calcio, non solo alla squadra di appartenenza. Esiste la maglia, è quella che va rappresentata, si gioca in funzione di essa e non esiste altro. Non ci sono soldi, contratti e ricchezze che tengano: è un dato di fatto e, consentitecelo, in un calcio sempre più marcio e affarista, un po’ di romanticismo di vecchia scuola, seppur forse leggermente anacronistico, non fa mai male. Il tutto per costruire quel che più serve per completarsi: mentalità, legame. È necessario che chiunque, a Napoli, senta il peso di quel che porta e da lì trovi nuovi stimoli e motivazioni, giorno dopo giorno, per riuscire al meglio nel realizzare qualcosa di unico.
Ed il futuro del Napoli passa necessariamente da qui: gente motivata, via gli scontenti, resta solo chi ci crede. Ma in lei, in quella maglia, in quei colori. Anche lo stesso Higuain non sfugge a questa massima: ha rappresentato per tre stagioni i colori azzurri, se non è una seconda pelle per lui, allora meglio salutarsi. Invece c’è chi arriva e subito capisce: è il caso di Lorenzo Tonelli, già di adozione napoletano, potremmo dire. Pronto a sudare per la casacca azzurra, sono sue parole. E poi c’è chi già ragiona in questi termini: Marek
GENNARO DONNARUMMA
Articolo modificato 20 Lug 2016 - 19:14