Ci siamo: ancora estate, ancora ritiri, ancora giornate lunghe e faticose ma la nuova Serie A, stagione 2016-2017, ha una data ed una forma: di fatto comincia oggi il lungo countdown. Si parte contro il Pescara, si chiude con la Sampdoria, in mezzo un turbinio di partite, senza dimenticare la Champions, tutte da vivere d’un fiato. Ma i calendari di tutti i tifosi azzurri hanno una data precisa cerchiata in rosso: 30 ottobre 2016, Juventus-Napoli. L’eterna sfida con gli eterni e odiati rivali, calcisticamente parlando, pronta a rinnovarsi ancora una volta. Sulla carta si parte dallo scorso anno: si inseguono i bianconeri, detentori del tricolore. Nella testa di ogni partenopeo, inutile negarlo, scorre dolorosamente ancora la lancetta dell’orologio: minuto ottantotto, tredici febbraio scorso, l’attimo in cui la fortuna abbandonava gli azzurri e la sorte tendeva il tranello e soprattutto quando, a tutti gli effetti, si è deciso il campionato, con la rete di Simone Zaza che riportava la Juve in testa al campionato.
Si dovrà ripartire da lì, più forti, più convinti, più fiduciosi nei propri mezzi, senza ansie e paure, perché alla fine un vantaggio in più, rispetto alla scorsa stagione, c’è: il campionato sarà solo all’inizio e, come da prassi, ad ottobre non si vince nulla; meno pressioni e tensioni. Quindi, mentalmente, il Napoli può arrivare sereno e tranquillo all’impegno dello Stadium. Forte, fortissima la Vecchia Signora ma mai, come nessuno, nel calcio e nella vita, imbattibile. Lo sa bene, Maurizio Sarri, lo sanno bene i suoi ragazzi e chissà che non ci cominci a pensare anche Gonzalo Higuain, ma questa, almeno per il momento, è un’altra storia. In una Torino che grida ancora vendetta il Napoli affronterà la Juventus e, quasi per scherzo del destino, lo farà nel giorno di Diego Armando Maradona.
Esatto, proprio lui: il più grande di tutti, condottiero di mille battaglie, autore di pennellat
Articolo modificato 23 Lug 2016 - 02:08