La scintilla, nell’aria da diverso tempo ormai, è scoccata e non è più possibile fermarla. La deflagrazione è avvenuta nella tarda mattinata di un sabato (non) qualunque di un’estate calda, caldissima, infuocata dalla prospettiva dall’affare del secolo. E da quest’oggi definitivamente incendiata.
Gonzalo Higuain alla Juventus non è più solo un incubo da scongiurare per i tifosi del Napoli, ma è improvvisamente diventata la realtà in cui la città è stata catapultata e con la quale dovrà presto imparare a convivere.
La notizia delle visite mediche sostenute dall’argentino a Madrid per conto del club bianconero ha squassato gli animi dei napoletani, spezzato i sogni e acuito la rabbia. Non che il popolo partenopeo non sia abituato agli addii traumatici, anzi, basti pensare a Lavezzi o Cavani senza andare troppo indietro nel tempo. Il carattere, dunque, è già temprato da alcune cocenti delusioni.
Ma questa è tutta un’altra storia.
Lo sanno i tifosi, che stanno vivendo ore concitate, e lo sa soprattutto Gonzalo Higuain. In questi tre anni, l’argentino ha avuto modo di percepire sulla propria pelle quanto sia totalizzante il calcio per questa città, ed in particolare quanto sia sentita da ogni singolo napoletano la rivalità con la Juventus.
E non stiamo parlando di un calciatore che ha vestito la maglia azzurra limitandosi a svolgere il proprio mestiere senza un trasporto trascendentale. No. Quello tra Higuain ed il Napoli è stato un rapporto di tipo viscerale, sanguigno, appassionato. Il Pipita è stato amato come in nessun’altra squadra, per sua stessa pubblica ammissione. Un amore che la piazza azzurra ha riservato solamente a pochi, pochissimi, per non dire ad uno solo. E ci siamo capiti. Ragion per cui, quello provato dai tifosi in questo momento è un dolore forse inedito.
Mettendo da parte le ragioni del cuore, le motivazioni del calciatore potrebbero anche sembrare plausibili. 28 anni (quasi 29) ed una voglia matta di vincere a tutti i costi. Un desiderio tale, a quanto pare, che per Higuain giustificherebbe un voltagabbana oggettivamente imperdonabile.
“Se non puoi sconfiggere il tuo nemico, unisciti a lui”. Recita così un antico detto, ripreso anche da Giulio Cesare. Ma quale sapore avrà la vittoria? Riuscirebbe a placare quella fame? Soddisferebbe nell’immediato, ma alla lunga il rimpianto di aver intrapreso la strada asfaltata a scapito di quella più tortuosa ma sicuramente più affascinante, tornerebbe a bussare nell’animo del calciatore.
Perché Higuain lo sa, vincere a Napoli non è come vincere a Torino. E non è retorica. Magari è un discorso da sognatori, nostalgici di tempi ormai andati e perché no anche da ingenui. Ma non è certo retorica.
Antonio Allard