Il Napoli c’è, non molla, anche se è estate ed in fondo un certo tipo di calcio non conta poi più di tanto. Però una certezza: le basi ci sono, solide, di quelle che non crollano per qualche scaramuccia o colpo basso, plasmate dalle sapienti mani di un demiurgo, quel Maurizio Sarri arrivato giusto un anno fa per la prima volta a Dimaro, e capace di formare un gruppo di uomini convinti dei propri mezzi e cattivi, avete letto bene, al punto giusto.
Perché una delle immagini più belle della serata di Trento è tutta negli occhi di Lorenzo Insigne, tifoso del Napoli, futura bandiera, con quel desiderio voluto e reiterato, mai nascosto, di rappresentare l’azzurro nel mondo oggi, nel presente, e domani, nel futuro. Anno da incorniciare, quello passato, per il Magnifico: una nuova stagione alle porte, in cui non solo riconfermarsi ma, addirittura, migliorarsi. Senza il compagno di reparto con cui meglio si è trovato e questo paradossalmente potrebbe essere un grande, grandissimo vantaggio per lui. Negli occhi, dicevamo, l’immagine di una tigre inferocita: arrabbiato, anche lui, tradito, nel profondo, in quella napoletanità che rappresenta seriamente e che, negli ultimi giorni, è stata gravemente infangata. Dalla partenza del Pipita, però, nuovi stimoli per quel ventiquattro tutto classe e talento, genio e poca sregolatezza: la possibilità di caricarsi sulle spalle l’intero gruppo e diventare, finalmente, vero leader, non più coprotagonista, del Napoli.
Perché Insigne ha messo in mostra quella voglia di rivalsa, quella voglia di maturità, finalmente, per caricarsi responsabilità, pesi, oneri ed onori. E non solo per il gran gol, l’ennesimo stupen
Una nuova stagione è alle porte, Insigne si scalda. È giunto il momento, dal venti agosto si farà sul serio. Insigne si scalda, ora o mai più. Per prendersi il Napoli e dimostrare che poi, fare qualcosa di grande con questa maglia, non è poi così male.
Articolo modificato 29 Lug 2016 - 00:48