Ottantanove. Il numero dei giorni passati dall’ultima conferenza di Maurizio Sarri. Era la trentottesima giornata di campionato: Napoli-Frosinone, finì 4-0 per gli azzurri e fu grande festa. Nel ventre del San Paolo il presidente De Laurentiis e Sarri si presentarono dinanzi ai giornalisti al termine di un’ottima stagione. Il patron partenopeo annunciò l’acquisto di Lorenzo Tonelli ed il rinnovo del tecnico. L’allenatore toscano ringraziò tutti. Nessuna domanda particolare, quella conferenza ebbe i toni di una celebrazione. Di un congedo dopo una lunga e stancante annata. Si sentì per la prima volta (!) anche la voce di Cristiano Giuntoli, ds del Napoli fino ad allora non ancora presentato (ma non si parla appena arrivati?). Poi il nulla.
In ventuno giorni di ritiro nemmeno una conferenza di Sarri. Non una parola. Una sola intervista ai colleghi del Corriere dello Sport (ma non ai “comuni mortali”). Solo una fugace e tranquilla chiacchierata con il presidente partenopeo a Dimaro prima dell’uragano Higuain. Qualche rassicurazione (“Higuain arriverà il 25 luglio in Trentino”). Un duro battibecco (“Dodici anni fa stavi nella m….”). Quindi di nuovo il silenzio tombale.
E mentre l’Inter presenta Ansaldi e Banega, la Roma Juan Jesus, la Juventus fa parlare Higuain, Pjanic, Benatia, Dani Alves e Pjaca, i nuovi rinforzi azzurri sono arrivati nell’anonimato più totale. Nessuna conferenza per Tonelli (acquistato a maggio!), Giaccherini e Zielinski. Una breve passerella al San Paolo per Milik, annunciato insieme agli altri elementi della squadra durante la festa dei novanta anni del Napoli lo scorso primo agosto.
Una scelta incomprensibile, che ha dato vita in più di un’occasione a interpretazioni fantasiose, illazioni, preoccupazioni, malumori. Che non ha portato alcun vantaggio.
Una strategia comunicativa certamente rivedibile, lontana dai top club europei a cui aspira il club azzurro. Ottima squadra, risultati sempre più convincenti nel corso degli anni, ma ancora diversi aspetti da migliorare. “Il web è il futuro”, sentenziò De Laurentiis. Ma il silenzio è il presente. “And no one dared disturb the sound of silence”.
Andrea Gagliotti
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