Entra al dodicesimo minuto del secondo tempo nell’ultima amichevole pre-campionato contro l’Hertha Berlino e la partita, inutile nasconderlo, cambia radicalmente. Dries Mertens lancia un segnale importantissimo a panchina, compagni e tifosi: il folletto belga c’è, è più che mai presente ed è determinato a giocarsi la maglia da titolare nella formazione di mister Sarri.
Prima serve un eccellente assist a Milik, poi lo riceve da quest’ultimo e mette a segno l’ultimo gol del poker degli azzurri contro i tedeschi. Sempre pronto a supportare i compagni e ad incitarli, il folletto belga gioca quasi un intero secondo tempo con il sorriso stampato sulle labbra: ha voglia di esserci e si vede lontano un miglio e soprattutto di dimostrare ulteriormente il suo valore e il suo attaccamento alla maglia. Incisivo fino all’ultimo minuto di gioco, arrivando addirittura a pressare il portiere avversario al 90′, nonostante il vantaggio di ben tre reti, Mertens può certamente essere considerato il simbolo del Napoli visto ieri sera.
Un segnale che arriva forte e chiaro in un momento piuttosto delicato per un altro azzurro in squadra, uno che l’azzurro ce l’ha nelle vene. Parliamo di Lorenzo Insigne, che ha fatto non poco parlare di sé negli ultimi giorni a causa del mancato accordo con la società per il rinnovo: il motivo dovrebbe presumibilmente riguardare l’ingaggio e già diversi club hanno manifestato, mai concretamente fino ad ora, interesse per l’attaccante partenopeo. Insomma c’è chi piange (metaforicamente parlando) e c’è chi ride, c’è chi la maglia la onora a prescindere e chi la onora ma al tempo stesso non si accontenta. Ma da parte di Dries Mertens arrivano solo conferme: non è secondo a nessuno.