Rebus di fine estate, rompicapo da risolvere. Maksimovic e una voglia d’azzurro mai nascosta. L’abbiamo detto e ripetuto, priorità, unica volontà, raggiungere il Golfo. Del resto parlano gli accordi ormai consolidati, certificati nel tempo. E quel corteggiamento costante, persino ossessivo, dell’entourage partenopeo che l’ha conquistato. La difesa come snodo cruciale nel rush finale del mercato azzurro, basti pensare alle parole di Maurizio Sarri alla vigilia della gara di questa sera contro il Pescara, più di una dichiarazione d’intenti: “Tonelli? Questione delicata, ci dispiace, mi meraviglia che non vi sia squadra europea a non fare una protesta severa sulla Coppa d’Africa, che si tiene con tutti i campionati in corso. A gennaio perderemo due giocatori, come Koulibaly e Ghoulam”.
Mani, alla svelta, su un difensore. Regia in calce di Fali Ramadani, fil rouge del mercato azzurro, e rottura sancita con la dirigenza del Torino, rea di non rispettare a pieno gli accordi. L’offerta fuori mercato, i 25 mln con cui far partire il classe ’91 ex Stella Rossa sono sul piatto. E il Napoli tornerà alla carica, con la possibilità – già ribadita su queste pagine – di alzare lievemente l’asticella, ingolosire la controparte e chiudere i giochi.
Al Nazionale serbo un contratto a cifre importanti, 1,3 mln più ricchi bonus. C’è da cucire l’ultima trama, quella più intricata. Il veto di Mihajlovic è ormai caduto. Accontentato dagli arrivi di Rossettini e Castan e ormai ai ferri corti con il centrale che proprio Miha lanciò con la maglia della Nazionale serba. Cairo attende ancora eventuali offerte dall’estero, che però latitano, solo abboccamenti alla lontana, niente che possa far saltare il banco. Le dichiarazioni su una possibile permanenza pura circostanza, nient’altro. E poi ci sono le intenzioni di Maksimovic, desideroso di iniziare la propria avventura alle pendici del Vesuvio già dalla prossima settimana. Ore decisive, e il Napoli è pronto all’affondo decisivo. Maksimovic e il Napoli, un matrimonio che s’ha da fare.
Edoardo Brancaccio