Nella prima giornata di questa nuova stagione mister Sarri decide di mandare in campo tra i titolari l’italiano Manolo Gabbiadini, lasciando in panchina il neo acquisto Arkadiusz Milik arrivato in estate dall’Ajax per 32 milioni di euro. Due giocatori molto diversi, sia nella tecnica che nel modo di approcciarsi alle gare, entrambi molto utili per lo scacchiere tattico partenopeo. Ecco la loro gara di Pescara, analizzandoli in numeri, azioni, punti deboli e di forza.
GABBIADINI ISOLATO. L’esordio di Manolo non è da incorniciare, infatti gli azzurri si ritrovano ben presto sotto di due reti contro il neopromosso Pescara. L’attaccante è lasciato davvero troppo solo, in un momento figlio delle difficoltà di tutta la squadra e del bel gioco dei padroni di casa che si insinuano tra le maglia della squadra di Sarri. Un primo tempo sfortunato insomma, con un po’ di imprecisione anche dell’ex doriano, mai palpabile. Al 53’ infatti, Milik entra in campo a discapito di un Gabbiadini che fino a quel momento aveva totalizzato solo due tiri nel primo tempo, entrambi respinti dalla difesa, senza creare nessuna occasione da gol.
SORPRESA MILIK. Discorso molto diverso per il polacco, che si fa subito vedere con qualche buona giocata, accorciando spesso la linea tra il centrocampo e l’attacco e facendo da collante con i due esterni Mertens e Callejon. Al primo, infatti, basta poco per andare a segno, per essere precisi solo 7 minuti di gioco. Ma tornando al polacco, il giovane neoacquisto fa vedere buone cose con un ottimo controllo di palla, nonostante l’altezza e l’imponente stazza, oltre ad un’invidiabile tecnica offensiva, sfiorando anche il gol all’ 82’, evitato poi miracolosamente da Bizzarri che si distende per negare agli azzurri il gol del sorpasso. Insomma nel complesso si tratta di un esordio che va assolutamente promosso, tenendo però bene a mente che è pericoloso e inutile fare previsioni basandosi esclusivamente sulla prima giornata di campionato. Se il buongiorno si vede dal mattino, però, Arek Milik promette decisamente bene.
Claudia Ricciuto
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