La quarta fascia, per il Besiktas, avrebbe potuto ammazzare i sogni di gloria europei ancora prima che essi si manifestassero. L’incubo delle big e di un’altra stagione anonima in ambito internazionale rappresentava uno spauracchio non da poco. E invece, l’urna di Montecarlo ha regalato un girone ostico ma al tempo stesso equilibrato: Benfica, Napoli, Dinamo Kiev. Ci sarà da combattere, insomma.
A combattere (calcisticamente), però, i tifosi turchi sono abituati: la Vodafone Arena rappresenta un’ambiente caldissimo, il luogo dove gli 11 ragazzi che Senol Gunes deciderà di mandare in campo potranno sopperire ai limiti tecnici con l’aiuto del “dodicesimo in campo”. Sul terreno di gioco, comunque, vietato sottovalutare il Besiktas: il mercato ha portato in dote l’esperienza di Adriano, prelevato dal Barcellona, di Gokhan Gonul, arrivato dal Fenerbahce, e di Marcelo, centrale proveniente dall’Hannover. Rischiano di pesare come un macigno, però, le dolorose cessioni di Mario Gomez, tornato dal prestito alla Fiorentina (e poi ceduto al Wolfsburg) dopo le 26 reti dello scorso campionato, e di Josè Sosa, nominato miglior calciatore dell’ultima Super Lig e ceduto al Milan per 7,5 milioni. Una squadra che risulta indebolita almeno su carta, ma che può tuttavia contare sull’esperienza di Quaresma, pronto a dire la sua anche con il club d’appartenenza: l’ex Inter è tornato alla ribalta grazie a due reti decisive (una nella lotteria dei rigori) ad Euro 2016 con il suo Portogallo campione.
L’esordio in Super Lig ha confermato la forza dei campioni in carica, che hanno asfaltato per 4-1 l’Aytemiz Alanyaspor. Gunes ha schierato i suoi con uno spregiudicato 4-2-3-1, con Zengin tra i pali, Beck, Marcelo, Tosic e Adriano a comporre la retroguardia, Ozyakup e Hutchinson in mediana e Quaresma, Arslan e Sahan ad agire alle spalle di Tosun (autore di una doppietta). L’insidia da quarta fascia, insomma, rappresenta un rischio che il Napoli deve ponderare e calcolare attentamente per evitare di sottovalutare un avversario che, soprattutto in casa, può risultare letale. In Champions – e nel calcio in generale – non bisogna mai dare nulla per scontato.
Vittorio Perrone
Articolo modificato 25 Ago 2016 - 22:08