Benevola, l’urna di Montecarlo. Un po’ si è lasciata condizionare dalle preghiere e dalle speranze dei tifosi napoletani, che troppe volte erano stati presi a schiaffi dalla sorte. Bayern Monaco e City all’esordio, Arsenal e Dortmund due stagioni dopo, l’Athletic Bilbao ai preliminari nel 2014. Il girone B della prossima Champions League promette, stavolta, un equilibrio atipico: Benfica, Napoli, Dinamo Kiev e Besiktas. Nessuna favorita.
Comincia dunque con un’ardua missione la Champions League per la Dinamo Kiev: cancellare l’etichetta di squadra cuscino, di cenerentola del girone. Perché i valori dimostrano che, malgrado i pronostici sfavorevoli, la Dinamo possiede buone individualità: Yarmolenko conduce ancora fieramente i suoi compagni con la maglia numero 10 cucita sulla schiena. Da tenere d’occhio Derlis Gonzalez, classe ’94 paraguaiano protagonista in positivo alla Coppa America 2015. Il mercato ha portato in dote il centravanti Gladky che, però, dovrà giocarsi il posto con Junior Moraes, già autore di 4 reti nelle prime cinque giornate del campionato ucraino.
La trasferta ucraina, per quanto ostica, sarà un’occasione per vendicare la sconfitta patita con il Dnipro a maggio 2015, proprio sul terreno dello Stadio Olimpico di Kiev. Nell’ultima gara di campionato, vinta per 2-1 contro il Volyn Lutsk, l’allenatore Sergiy Rebrov ha schierato i suoi con un 4-3-3: il navigato portiere Shovkovsky, presente ai mondiali 2006 in quel “miracolo da quarti di finale” della sua Ucraina, ha guidato una retroguardia composta da Danilo Silva, Dragovic, ormai dolorsamente ceduto al Bayer Leverkusen, Morozyuk e l’ex conoscenza del calcio italiano Vitorino Antunes (un passato alla Roma). In mediana hanno agito Korzun, il nazionale Sydorchuk e Garmash. Trio d’attacco composto da Derlis Gonzalez, Yarmolenko e Gladky, con Junior Moraes pronto a subentrare (e spesso segnare) a gara in corso.
Il Napoli farà bene a non sottovalutare la Dinamo: erano ben cinque i suoi rappresentanti nella selezione ucraina a Euro 2016: Khacheridi, Yarmolenko, Sydorchuk, Garmash e Rybalka. Certo, la spedizione non è andata a buon fine, ma la voglia di rivalsa è già tanta…
Vittorio Perrone
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