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LA STELLA – Ricardo Quaresma, l’ultimo baluardo rimasto nel Besiktas, con la speranza di riuscire ancora a stupire

Non è stata indubbiamente un’estate facile per i turchi del Besiktas: una delle squadre di Istanbul ha dovuto fare i conti con le cessioni di Mario Gomez, José Sosa e Gökhan Töre. Questi tre calciatori facevano parte di quello che era il quartetto offensivo titolare degli uomini di Şenol Güneş.

Ecco, dicevamo quartetto, perché un giocatore è rimasto: Ricardo Quaresma. Il calciatore portoghese si è laureato campione d’Europa con il suo Portogallo vincendo un Europeo tanto sofferto quanto insperato e torna ad Istanbul con grande voglia di conquistare trofei anche con il proprio club. Inoltre, con la partenza dei sopracitati calciatori diventa lui il maggiore terminale offensivo della compagine bianconera. 

Il calciatore originario di Vila Nova de Famalicao è stato probabilmente uno dei più grandi calciatori lusitani che abbiano mai solcato un campo da calcio, ma per tutta una serie di motivi non è mai riuscito ad esplodere completamente. Nelle giovanili con lo Sporting prima e nei club con il Porto poi domina completamente la scena nazionale, ma arriva nel 2008 il clamoroso flop dell’Inter, con i tifosi che ancora recriminano per quei 25 milioni spesi per El Trivela. Da lì inizia il suo periodo di decadenza, che lo porterà a giocare persino per l’Al-Ahli; in Turchia però sembra davvero rinato. Il suo stile di gioco è pressoché identico a quello di Cristiano Ronaldo, fatto di dribbling, finte e conclusioni di potenza e precisione; senza tralasciare che molti addetti ai lavori consideravano Quaresma come un giocatore di pari livello di CR7, ma la scarsa attitudine e la poca dedizione al lavoro non gli hanno permesso di raggiungere traguardi prestigiosi.

Da calciatore ha girato per il mondo: Portogallo, Spagna, Italia, Inghiletterra, Turchia ed Emirati Arabi, ma forse ha trovato definitivamente casa. Nella sua vita è stato spedito nello spogliatoio perché accusato di colpire volutamente il pallone con l’esterno: da lì la nascita della famosa trivela; ha subito due rapine, tra l’altro con un bottino per i ladri davvero copioso. Insomma, ne ha viste un po’ di tutti i colori, ma certo è che sul campo quando vuole è un prestigiatore e, nonostante l’età non sia più dalla sua, un mago ha sempre la possibilità di giocarsi l’ultimo asso nella manica.

Francesco Vassura

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Articolo modificato 25 Ago 2016 - 22:11

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