La luce in fondo al tunnel, o quasi, le vie del mercato – e di Cairo – sono infinite, vero, come è vero che gli affari Valdifiori – l’estate scorsa – e Giaccherini hanno non poco incrinato gli equilibri di mercato tra la dirigenza partenopea e la controparte all’ombra della Mole. Una pista rinata, fiorita, da metà luglio ad oggi un forcing continuo per regalare Maksimovic a Maurizio Sarri.
Le parole del tecnico azzurro, al termine della gara contro il Milan, più di un semplice segnale di fumo, realtà: “Serve un difensore”. Tra le righe questo ed anche di più. Ed il profilo resta sempre e comunque quello del classe ’91 ex Stella Rossa.
Precisazioni d’obbligo, il Napoli resta fermo sull’offerta che supera ampiamente la cifra pattuita tra il patron granata e l’entourage del calciatore per sancirne la parten
za: 25 mln più bonus, ben oltre i 20 stabiliti la scorsa estate. C’è un’alternativa, che non dispiace all’entourage granata, venti milioni più il cartellino di Mirko Valdifiori. Sarri, dati primi passi ancora tutti da cogliere per Diawara, propenderebbe per la permanenza – almeno fino a gennaio – del classe ’86 di Lugo di Romagna, ma Maksi rappresenta una priorità.
Il Torino è pronto a cedere, ore decisive, nessun assalto dalla Terra d’Albione, come già ampiamente riportato sulle nostre pagine. Mihajlovic ha dato il suo placet andando ben oltre le righe, Maksimovic apprezza. Napoli è alle porte, manca solo un ultimo passo. Cairo permettendo, ma la luce ora appare più timida, per il patron granata c’è l’obbligo accontentare il tecnico serbo con gli ultimi tasselli, ed il tempo stringe.
EDOARDO BRANCACCIO
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