Dopo mesi di trattative, blitz, soffiate, ammiccamenti e “tradimenti”, è finalmente finito il calciomercato. Quello del Napoli si è chiuso con l’arrivo in extremis del tanto desiderato Nikola Maksimovic, che va così a completare il reparto difensivo di Sarri.
Il serbo si aggiunge a Tonelli, Giaccherini, Rog, Zielinski, Milik e Diawara, che prendono il posto di Valdifiori, Grassi, De Guzman, Luperto, David Lopez, Zuniga, Andujar, Gabriel, Regini, Chalobah e Gonzalo Higuaìn.
Un cambio radicale, quindi, quello effettuato dal duo De Laurentiis-Giuntoli, che hanno arricchito la rosa con giovani promettentissimi, ma già pronti per l’immediato. Pesa, come è ovvio che sia, l’addio di Gonzalo Higuaìn, passato per il dispiacere dei tifosi azzurri agli eterni rivali della Juventus.
La pesante eredità lasciata del Pipita può e deve essere raccolta da Arkadius Milik, già autore di una doppietta all’esordio da titolare con la maglia del Napoli.
Ma è lecito porsi una domanda: il Napoli è più o meno forte di quello dello scorso anno?
Probabilmente negli undici titolari non lo è, se si considera che l’unico cambiamento è quello tra Higuain e Milik, ma in generale la squadra di Sarri è molto più completa e competitiva, pronta per affrontare al meglio il Campionato e la Champions League.
La squadra dello scorso anno aveva, forse, il problema della panchina corta. Ebbene, i nuovi acquisti risulteranno essere molto preziosi durante una stagione che si annuncia lunga e tortuosa. I tifosi si aspettavano il grande acquisto in attacco, il grande nome che potesse far dimenticare il Pipita. Così non è stato, ma si sopperirà alla mancanza del top player in attacco con una squadra competitiva in ogni reparto, e grazie al gioco collaudato di mister Sarri.
C’è, inoltre, una statistica che fa riflettere: negli ultimi dieci campionati disputati, per nove volte il titolo è stato vinto dalla squadra che non contava tra le proprie fila il capocannoniere della Serie A.
Solo l’Inter, nel campionato 2008/2009, vinse lo scudetto avendo in rosa il calciatore che vinse poi il titolo di capocannoniere, ossia Zlatan Ibrahimovic. Questo vuol dire che è più importante avere una rosa profonda e di qualità, piuttosto che avere il bomber da 30 goal a campionato.
Lo stesso Napoli, lo scorso anno, ha avuto uno strepitoso Higuaìn, che ha stracciato la classifica cannonieri con 36 goal, ma non è riuscito a mettere le mani sullo scudetto, vinto dalla Juve di Allegri e dei vari Pogba, Morata, Mandzukic.
Bisogna, quindi, aver fiducia nel progetto tecnico di Sarri, il quale avrà a disposizione una rosa di maggiore qualità per competere con Inter, Roma, Fiorentina, Milan e, perché no, con la Juve.