Un fiume di entusiasmo alle porte di una nuova avventura. Piotr Zielinski, 22 anni e testa ben salda sulle spalle. Idee chiare, obiettivi precisi, un tuffo in un oceano di prospettive e ambizioni. Napoli come approdo per la definitiva consacrazione, e l’intento – per nulla sottinteso – di dimostrare che la corte serrata di numerosi club europei, fino all’assalto decisivo della dirigenza partenopea, fosse ben riposta.
Il centrocampista ex Udinese, impegnato con la Nazionale polacca, ha rilasciato un’ampia intervista ai colleghi di Polsat Sport, della quale vi riportiamo alcuni stralci tradotti dalla nostra redazione: “Il trasferimento a Napoli mi ha aiutato a crescere. Qualcosa è cambiato. Nelle prime due gare contro Milan e Pescara sono subentrato, tifosi ed addetti ai lavori si sono espressi molto positivamente nei miei confronti. Non ho accusato il passaggio da Empoli a Napoli perché le filosofie di gioco sono molto simili. Ho ritrovato Sarri, non avrei potuto fare una scelta migliore. Sarri è un tecnico che mi piace, sono subito entrato nell’orbita dei titolari. Al momento sono il primo o secondo cambio, è giusto che dopo la scorsa stagione Hamsik e Allan siano titolari”.
Non mancano alcuni retroscena di mercato: “Sì, sono stato molto vicino al Milan e al Liverpool. Ma l’ultima parola spettava all’Udinese ed al presidente Soldati. Sono stato molto vicino all’approdo in Premier, così come al trasferimento a Milano, ma sono molto felice di come si siano concluse le trattative. Farò di tutto per dimostrare di valere i tanti soldi investiti. Clausola da 65 milioni? Non ci penso.”
Il Real come squadra del cuore ed il compagno Milik: “Sì è il club che ho tifoato fin da bambino ed è bello lavorare ora al fianco di giocatori ex Real come Callejon e Raul Albiol, forse un giorno potrò essere come loro e indossare la maglia del Real Madrid. Milik? Arek sta facendo benissimo. Ha mostrato quanto vale fin dal suo esordio da titolare in campionato al San Paolo contro il Milan. Ha segnato due reti, il modo migliore di presentarsi ai tifosi. Sta imparando l’italiano, apprende nuove parole. Quando non capisce qualcosa parla con me e Mertens in polacco o in inglese”.