Conoscere Napoli, in fondo, per un figlio di Napoli è normalità. Anche se vissuta da anni solo da lontano, conoscenza endemica, che corre lungo la schiena. La 10, invece, per Antonio Di Natale è quasi una seconda pelle, il vello in cui adagiarsi scrivendo pagine indimenticabili della storia del calcio italiano: 209 squilli in Serie A, non un caso, una sequenza, cadenza continua e capace di ammaliare tutti, tifosi ed addetti ai lavori.
L’ex capitano dell’Udinese ha rilasciato un’ampia intervista, sul tema dei dieci per le colonne de La Gazzetta dello Sport. Immancabile l’argomento principe, il diez che proprio in riva al Golfo ha fatto la storia e che Antonio ammirava da bambino: “Giustissimo ritirare la dieci a Napoli. Maradona è stato unico e per Napoli qualcosa di più. Pensa, indossare la “10” in uno stadio come il San Paolo dove se sbagli un passaggio e ti crolla tutto addosso”.
Un passaggio significativo anche su Lorenzo Insigne, che quella maglia, ritirata nel 2000, non ha mai avuto la possibilità di bramarla nella sua esperienza in azzurro: “Insigne è fortissimo, ha talento, ma innanzitutto non è un vero 10, gioca più spostato sull’esterno. Meglio così, sarebbe stata una responsabilità troppo pesante”. Ad ognuno il suo percorso, giusto così. Parola di numero dieci.