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Il cuore oltre l’ostacolo, in puro stile Giaccherini. E un azzurro da conquistare

Ritrovare l’Italia, aria di casa. Perché sì, la Premier, il Sunderland, esperienza di vita con cui arricchire un bagaglio d’esperienze ricolmo delle vittorie in maglia bianconera. Bene nella stagione d’esordio, il guizzo contro i Saints per cominciare: 3 goal e 3 assist, un punto preciso, evidenza sul proprio valore anche oltre Manica. Poi qualcosa si rompe. La caviglia che non dà tregua, una stagione quasi interamente ai box. E allora meglio ritornare in Serie A. Un’annata speciale sotto le Due Torri, sette sigilli a referto. Decisivo, trascinatore nel pieno senso del termine del Bologna di Donadoni, una nuova giovinezza in tinte rossoblù alle porte dei 30 anni. Che c’è di meglio? Beh, tuffarsi in Europeo da protagonista. Ecco. Freddezza sotto rete, gamba, agonismo e cuore, tanto cuore. In puro stile Giaccherini.

Passpartout per una nuova avventura, mantenendo la Serie A riconquistata. Tutto deciso con i Black Cats, 1,5 mln per liberarsi, giusto un indennizzo.Trattativa ben avviata con il Torino, da tempo nei radar di Petrachi, gradimento totale del tecnico Mihajlovic. Piazza apprezzata, un ritorno sotto la Mole Antonelliana, perché no. E stavolta da titolare inamovibile, dalla porta principale. Ma la vita, di sorprese, ne ha tante e da offrire. E inaspettate. Una banalità, forse, ma limpida realtà. Il Napoli, un vero e proprio blitz. L’accordo con gli inglesi una formalità, con il giocatore è un attimo, un batter d’occhi, uno schiocco di dita. Parola di Valcareggi, l’agente dell’ex Juve: “L’operazione era quasi fatta col Torino, poi però all’improvviso è arrivato il Napoli e abbiamo bloccato tutto. Ho fatto una figura poco carina col Torino, ma purtroppo il calcio è questo. Abbiamo scelto il Napoli perché è una società che punta allo scudetto e giocherà la Champions. Non è stata, la mia, una mossa corretta nei confronti del Torino ma su dieci giocatori, undici avrebbero scelto il Napoli”.

Dimaro e la passione immediata dei tifosi. L’esordio contro l’Entella, poi i problemi muscolari da affrontare con calma, per affacciarsi al meglio ad un’annata da azzannare. “Per concorrere a un posto da titolare serve essere al 100%, ci sarà un percorso un pochino più lungo”. E allora sì, la giusta calma e la panchina nel mirino contro il Palermo. La voglia matta di legarsi a doppio filo alla piazza, simbiosi a pelle, impossibile il contrario con un giocatore sempre pronto a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Oltre il ruolo, oltre qualsiasi connotazione tattica. E Sarri gongola, interpreti simili rappresentano una pietra preziosa da custodire e far luccicare al momento giusto. Agonismo, tanto. Ma le qualità tecniche non sono da meno: visione di gioco, gran tiro, destro e sinistro. Un’alternativa d’eccezione: “Pagare 1 milione e mezzo il suo cartellino è un portafoglio pieno trovato per terra, per la sua storia, quello che ha fatto a Bologna e all’Europeo, è un grande acquisto e Sarri lo ha voluto fortemente”. Ancora Valcareggi, cronistoria di un’operazione perfetta. Esterno d’attacco, destra o sinistra all’occorrenza. Oppure mezzala, a Sarri la scelta. Una freccia acuminata e velenosa da lasciar cadere dalla faretra quando richiesto. Giak è tornato, più agguerrito che mai. Pronto a dire la sua, c’è solo da trovare lo spazio, l’istante giusto. Tutto il resto sarà semplice, come una falcata a perdifiato con un azzurro, nuovo e dolcissimo, da conquistare

Edoardo Brancaccio

Articolo modificato 8 Set 2016 - 13:02

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