Solidità difensiva: per chi conosce Sarri, sa bene che questa è una delle parole chiave del tecnico toscano. Una solidità che, giorno per giorno, a Dimaro, Sarri ha provato a dare alla squadra. Giorno dopo giorno, mese dopo mese: due ritiri, con quello di quest’anno, e tanti aspetti sono cambiati rispetto alle passate gestioni. E ora? Dopo due gare caratterizzate da un po’ troppi errori, gli azzurri dovevano ritrovare la compattezza giusta contro un Palermo, sì, in crisi, visto l’ennesimo ribaltone in panchina, ma anche motivato da una partita in casa, contro un avversario blasonato e con un nuovo tecnico al debutto in Serie A e voglioso di mettersi subito in mostra.
Eppure, nessun pericolo hanno vissuto i guantoni di Pepe Reina. Anzi, il portierone spagnolo si è visto praticamente impegnato una sola volta nell’arco dei novanta minuti al Barbera, limitandosi a dare soluzioni di passaggio per i difensori centrali nei momenti di difficoltà di palleggio. Non può essere solo un caso, non può essere solo la bravura dei quattro difensori: Reina riesce a trasmettere, con la sola presenza, una sicurezza ai compagni mettendoli nelle condizioni di rischiare anche qualcosina in situazioni di svantaggio.
DIFESA, CHE SICUREZZA – Certo, il lavoro di Pepe Reina è fondamentale e garantisce un buon numero di parate importanti nel caso in cui si commetta qualche errore. Oltre a ciò, rappresenta una fonte di gioco per i compagni in fase di possesso. Ma è altrettanto vero che la coppia di centrali vista contro il Palermo sembra, ora, poter far dormire sonni tranquilli a Sarri, al resto della squadra e ai tifosi. Koulibaly e Albiol si completano a vicenda: uno roccioso, dinamico e, a volte, aggressivo in modo sproporzionato; l’altro, saggio, preciso, ordinato e tatticamente impeccabile. Si completano fisicamente, tecnicamente e tatticamente. Ieri, per Diamanti, Embalo e tutti gli altri non si è mai creata l’occasione per avvicinarsi alla porta azzurra. Il motivo? La straordinaria aggressività e precisione di Koulibaly e Albiol. A loro, va aggiunta la grandissima prova di Christian Maggio: uno che pochi mesi fa veniva dato per sicuro partente, e che ieri ha dimostrato di poter essere ancora una pedina fondamentale per l’annata del Napoli. Grande sicurezza in fase di non possesso, dunque. Ma grande sicurezza e qualità anche in fase di impostazione da parte dei quattro difensori: Albiol è il regista basso della squadra, Maggio l’uomo dal passaggio semplice ma risolutivo, Ghoulam la freccia di qualità. Insomma, un reparto perfetto, almeno ieri, contro un Palermo che, c’è da aggiungerlo, si è dimostrato essere poca cosa.
CENTROCAMPO ROCCIOSO, DINAMICO E QUALITATIVO – Oltre alla sicurezza data da Reina, oltre alla grande qualità tecnico-tattica della difesa, nella crescita vista ieri del Napoli nella fase di non possesso va inserito il lavoro dei tre centrocampisti. Uno su tutti, ed è la novità piacevole della sfida del Barbera: Piotr Zielinski. Uno che ti aspetti possa darti una grande mano in fase offensiva, dalla trequarti in su. E, invece, il centrocampista polacco si è dimostrato all’altezza di ricoprire anche il ruolo di vice-Allan: grande dinamicità, rincorsa continua agli avversari in possesso palla, posizionamento in campo che rasenta la perfezione. Sorpresa assoluta. E poi, le due sicurezze: Jorginho e Hamsik. Il primo, con la sua grande intelligenza tattica e l’ottima resistenza fisica, ha garantito anche contro il Palermo un certo numero di palloni recuperati. La sua arma migliore? La chiusura delle linee di passaggio: questa particolare capacità consente al regista italo-brasiliano di non dover bruciare energie continuamente a inseguire gli avversari. Un apporto fondamentale per l’intero reparto. Hamsik, invece, ha dalla sua la straordinaria capacità nell’occupare gli spazi, e questo aiuta anche in fase di non possesso. Lo slovacco non ha mai concesso a Hiljemark lo spazio giusto e la giocata per mettere i compagni in porta.
Una partita che ha visto, dunque, miglioramenti percepibili a occhio nudo. I guantoni di Reina sono rimasti immacolati, la difesa ha garantito qualità e quantità, il centrocampo ha lavorato come mai visto fin’ora. E tutto ciò, peserà in modo determinante nell’economia dell’intera squadra. Mister Sarri potrà ora preparare la sfida contro la Dinamo Kiev con tante sicurezze in più, anche da chi riteneva ormai fuori dal progetto. Sicurezze che, per uno come il tecnico toscano, sono quasi un obbligo. Solidità difensiva, per Sarri è un credo.
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