Serviva una prestazione di livello per il Napoli, vista la vittoria della Juventus contro il Sassuolo nel primo anticipo della terza giornata di Serie A. I partenopei hanno reso pan per focaccia, rifilando tre gol al Palermo, lo stesso numero di marcature siglate dai bianconeri contro gli emiliani di Di Francesco.
Già prima del momento dell’uscita delle formazioni si poteva pregustare quel pizzico di cambiamento, non necessariamente auspicabile in maniera oggettiva: ed invece dentro dal primo minuto Christian Maggio e Piotr Zielinski. Si può intravedere in questa mossa del tecnico Maurizio Sarri quello che è un vero e proprio cambio di rotta, nel senso che, presumibilmente, l’allenatore ex Empoli abbia fatto riposare Hysaj ed Allan in vista della sfida di martedì contro la Dinamo Kiev. Da un ex Empoli ad un altro, visto che questo era il momento tanto atteso dal giovane originario di Ząbkowice Śląskie: far vedere tutte le sue potenzialità dal primo minuto.
Non è stato facile l’inizio del giovane classe ’94, chiamato a sostituire un mastino instancabile come Allan: Zielinski però è stato molto bravo a prendere subito possesso della sua zona di campo e a rendere semplici tutte le sue giocate: in questo modo c’è stato un ottimo incremento della sua efficacia. La massima resa con il minimo sforzo, verrebbe da dire, ma quando c’è da sudare e consumare energie il polacco non si tira certo indietro: anzi, nella terza rete azzurra gran parte del merito è il suo, con uno scatto da centometrista da far invidia ai professionisti del settore. Poi, al momento del cambio al minuto 77, l’abbraccio sincero con Allan che lo attendeva a bordo campo con quel sorriso genuino tipico del “caspita, ma che partita che hai fatto”. Non è certamente una novità che il giovane polacco sia un pupillo di Maurizio Sarri, che l’ha piazzato molto in alto nelle sue personalissime gerarchie, ma c’è quella sensazione nell’aere (giusto per scomodare i latini) che questo ragazzo abbia davanti a sé un futuro di un certo
Magari a primo impatto può sembrare freddo, quasi glaciale, ma Zielinski ha il fuoco che arde dentro di sé; lui che viene dalla Polonia, che di freddo se ne intende e che storicamente ha subito molto, ma che gli ha anche insegnato a non arrendersi, per arrivare a grandi risultati.
Francesco Vassura
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Articolo modificato 11 Set 2016 - 01:07