Sarri, gli impegni sfiancanti e il turn over: ecco quali sono i vantaggi e gli svantaggi delle rotazioni

Palermo tre giorni fa, poi a Kiev, in casa contro il Bologna, a Genova contro il Genoa, in casa contro il Chievo Verona, in casa contro il Benfica, a Bergamo contro l’Atalanta. Sette partite in …. 45 giorni? In 60 giorni? No, tutto sbagliato. Sette partite in VENTIDUE giorni. In pratica, una gara ogni settantadue ore. Ritmi spaventosi che metterebbero alla prova il miglior atleta di qualsiasi sport. Ecco che urge, dunque, ricorrere al turn over. Un vocabolo ormai entrato nel linguaggio di allenatori, direttori sportivi, presidenti, giornalisti, commentatori e tifosi.

Un’esigenza che nasce da i tanti impegni che ogni singolo club top d’Europa deve sostenere ogni anno. In poco più di nove mesi di competizioni si può arrivare a sostenere anche 60 gare. Ecco perché diventa fondamentale avere una rosa non solo ampia ma anche competitiva in ogni reparto, per dare modo all’allenatore di poter ruotare e spalmare le fatiche su tutti gli elementi a disposizione, senza veder calare la qualità in campo. Eppure, non sono in pochi a sottolineare gli aspetti negativi di un turn over esasperato. Questi i vantaggi e gli svantaggi delle rotazioni:

VANTAGGI DEL TURN OVER – Uno dei primi benefici che vengono in mente, non solo ai vari allenatori, ma anche a tifosi ed esperti vari è quello di riuscire ad avere, con le rotazioni, calciatori sempre “freschi” fisicamente, ma anche mentalmente. Soprattutto l’aspetto mentale viene messo a dura prova nel corso dell’annata calcistica, viste le tante pressioni che ogni calciatore vive durante ogni gara. Ecco che il riposo mentale può fare davvero la differenza. Non dover portare per tutto l’anno il peso psicologico di gare che, se giochi in un grande club come il Napoli, si è costretti a vincere può risultare decisivo. E questo influisce anche sull’aspetto fisico, e non solo in termini di riposo: la percentuale di infortuni muscolari aumenta man mano che aumenta lo stress psicologico. Oltre a questo, un altro sicuro beneficio nell’adottare il turn over è quello di avere costantemente calciatori in “tensione”, non avendo nessuno di loro la certezza di poter giocare la gara successiva dal primo minuto. Si crea, quindi, la competitività giusta tra i vari elementi in rosa che si ritrovano in “lotta” per una maglia da titolare. Stimoli e riposo: un binomio perfetto che spinge ad applicare le rotazioni.

callejon golSVANTAGGI DEL TURN OVER – Certo, sono tanti i benefici. Ma sono altrettanto numerosi gli svantaggi nell’adottare un forte turn over. Uno su tutti, il non poter magari sfruttare un particolare momento positivo in termini fisici e mentali di alcuni elementi della rosa. E se poi si preferisce non far riposare il calciatore in forma si rischia di creare un altro problema: se si adotta un turn over in tutti i reparti, ma poi si tiene in campo l’attaccante che va a segno da tre gare consecutive – un esempio amaro ma perfetto: Gonzalo Higuain lo scorso anno in campionato –, i pretendenti alla maglia da titolare in quel ruolo “accusano” maggiormente il non vedersi ripagati degli sforzi in allenamento, con l’aggravante di essere gli unici, visto che – come detto – nel restante dei reparti le rotazioni si attuano. Altro rischio che si corre nell’applicare il turn over è quello di non riuscire a sfruttare l’intesa che, inevitabilmente, si crea tra i calciatori che da più tempo si conoscono calcisticamente. Certo, se mai si gioca insieme mai si crea l’affinità, ma è altrettanto vero che una squadra come il Napoli difficilmente avrà mai la possibilità di aspettare che si crei la chimica giusta tra due, tre o più elementi.

Insomma, esistono tanti pregi ma anche tanti difetti nell’applicare il turn over. Una cosa è certa: distribuire le forze sui vari elementi in rosa è ormai indispensabile per avere calciatori carichi per l’intero anno, soprattutto se ti ritrovi a lottare per lo scudetto e a dover superare un girone di Champions League insidioso ma abbordabile. La qualità c’è, sia in campo che in panchina. Ora, palla a mister Sarri e buon turn over a tutti.

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