È stato protagonista in ritiro, poi è stato ceduto, ancora in prestito, per continuare un percorso di formazione necessario al grande salto. Oggi Daniele Celiento è un giocatore, peraltro felice, della Viterbese.
Il difensore, prodotto del vivaio azzurro, ha concesso una intervista ai colleghi de “La Giovine Italia”. Ecco gli estratti più significativi, sottolineati da SpazioNapoli.it: “Ho vissuto una estate caotica. Calcisticamente nasco e cresco nel Napoli e, dopo le ultime tre stagioni in prestito in Lega Pro, speravo di trovare un’intesa diversa quest’anno. Invece mi è stato offerto un solo anno di rinnovo, ciò mi delude ma so che il calcio. Dunque ci ragiono e cerco di comportarmi da professionista.
Ho avuto offerte anche dalla B ma la Viterbese mi ha convinto subito, col presidente Camilli che è una garanzia sotto più punti di vista. Anche scegliere un allenatore come Cornacchini fa capire che il progetto qui ha la sua importanza. Qui vogliamo vincere: c’è entusiasmo, intesa tra club e città, io resterò qui, come da accordi, per due anni e proveremo a centrare la promozione. L’unico obiettivo di quest’anno per noi è lavorare duro, ci sono squadre che partono in vantaggio ma noi siamo comunque lì. Dove posso arrivare? Per quel che è il mio essere, non amo guardare troppo verso il futuro. Sta a me creare i giusti presupposti per un salto di qualità definitivo. Non ci sono alternative. Un treno prima o poi passa, devo essere solo bravo a prenderlo.
Che giocatore sono? Il mio idolo è Fabio Cannavaro, amo giocare difatti alto e d’anticipo, se dovessi scegliere un aggettivo direi che sono esplosivo. Prediligo la difesa a tre, avendola studiata ed interpretata a Napoli con Mazzarri. Ma con una a quattro non ho problemi”.