Linea verde come priorità, per una programmazione che mai può riposare. Ovvio. Mercato chiuso, vero, ma mai fino in fondo. Scouting sempre attivo, perché è nelle fasi di calma che si progettano i colpi più ambiziosi. Basti guardare a Milik, uno a caso, sviscerato in ogni dettaglio per oltre un anno per poi affondare il colpo, deciso.
Spazio dunque alle analisi, ai report, ai profili più interessanti, come riportato dall’edizione odierna de Il Mattino. Ed in cima alla lista ecco due gioielli purissimi del Santos, due prospetti dalle stimmate dei craque. Thiago Maia e Daniel Guedes. Il primo è un predestinato, classe ’97, due campionati paulisti ed un oro olimpico nell’abbrivio di una carriera che si spalanca luminosa. Centrocampista moderno, strutturato fisicamente, dribbling secco e visione di gioco periferica, totale. Vertice basso o più avanzato, predilezione per la doppia fase e numeri da funambolo. Un profilo già sui taccuini dei maggiori club europei. Da osservare con cura, ma sul quale non sarà possibile temporeggiare più del dovuto. Esterno nella più classica connotazione verdeoro il secondo, gamba e capacità di inserimento, destro ma capace di giostrare anche con il mancino, fase difensiva ancora da circoscrivere a pieno. Piace, così come Jeremy Toljan, coetaneo – classe ’94 – ma dalla maggiore esperienza. Trentacinque presenze in Bundes all’Hoffenheim, ed una duttilità – gioca con uguale costrutto a destra e sinistra – che alletta non poco.
Poi c’è la Primera argentina, da Lucas Alario a Pavon. Dal River al Boca. Sul secondo una puntualizzazione doverosa, il Napoli lo monitora, così come il ventiquattrenne dei milionarios, ma per il talento classe ’96 degli xeneizes non esiste al momento nessun offerta, tantomeno da 18 milioni come paventato dai media argentini. E’ stato già offerto, il Napoli valuta, con l’invito ad aggiornarsi.