Il Napoli, battendo il Bologna per 3 a 1, continua nel suo ottimo momento di forma e di risultati su cui grava esclusivamente il pareggio della prima giornata contro il Pescara; se contro gli abruzzesi fossero arrivati i tre punti adesso staremmo parlando di un cammino perfetto anziché “solamente” spettacolare. Su questo percorso, però, si affaccia ingombrante e chiaramente visibile l’oscura ombra di un problema che non può essere lasciato in disparte; ovvero le troppe reti subite a causa di disattenzioni da parte di Pepe Reina.
Il numero 25 azzurro, ancora una volta, è caduto vittima del “Virus Saponetta” contro il Bologna; il destro di Verdi era sì violento, potente e qualsiasi altro sinonimo per cercare (inutilmente) di salvaguardare le responsabilità dello spagnolo, ma al contempo era partito da una distanza siderale e se non bastasse anche centrale. Per un portiere nel fiore della carriera e, soprattutto di una squadra che aspira e vincere dei titoli, sarebbe stato forse un problema solamente bloccarlo ma per respingerlo semplicemente sarebbe bastata una mano ben salda. Reina ha cominciato questa stagione sulla falsa riga di come aveva giocato tutta la seconda parte della scorsa; non parando.
L’intervento plastico contro la Dinamo, su un tiro da centrocampo, e un buon riflesso su Dzemaili, sono utili, ma non bastano per raggiungere una piena sufficienza. Dalla prima giornata di campionato e compresa la partita di Champions, in 5 match, ha subito 12 tiri nello specchio incassando però 6 goal; dato preoccupante che in sintesi rivela che la metà dei palloni arrivati dalle parti di Pepe è finito poi alle sue spalle. Una statistica questa che non fa ben sperare e che non volge in nessun a modo a favore dell’estremo difensore azzurro. Nulla togliendo alla sua fortissima presenza nello spogliatoio e in campo, al suo essersi eretto a punto di riferimento dei tifosi, ma affidandosi solo alla leadership partite e competizioni non si vincono e quindi il Napoli e in particolare Maurizio Sarri dovrebbero cominciare a correre ai ripari. La titolarità di Reina resta indiscussa, ma una panchina quando gli impegni si infittiscono non guasterebbe; l’età avanza, sono ben 34 le primavere vissute dall’ex Liverpool, e le alternative ci sono, Sepe e Rafael scalpitano per dimostrare il loro valore in questa annata prima di trovare un portiere di assoluto valore per la prossima stagione.
Emanuele Catone