Si ferma il Genoa, prossimo avversario del Napoli, nel match domenicale contro il Sassuolo a Reggio Emilia perso per 2-0. Il Secolo XIX lancia l’allarme, particolarmente preoccupato dal rendimento dei liguri, apparsi sottotono per la prima volta dopo tantissime settimane. C’è un dato importante infatti sottolineato e che emerge dalla sconfitta rimediata: il Genoa di Juric dopo tre mesi, sette amichevoli, un match di Coppa Italia e tre di campionato, si ferma. Niente punti, ma soprattutto niente gol segnati per la prima volta durante la gestione dell’allenatore croato. I giocatori pagano l’imprecisione sotto porta, la troppa confusione nella metà campo avversaria, la poca lucidità e la poca concretezza degli attaccanti e l’inefficacia di un Pavoletti sottotono. 
L’unica nota positiva arriva dall’esordio in Serie A del giovane attaccante argentino Simeone
jr., figlio del “cholo” Simeone, che ha commentato così la sconfitta:”Avevo il compito di giocare al fianco di Pavoletti e di dare una mano in fase difensiva. Ci abbiamo provato tanto ma nel calcio, si sa, gli errori si pagano. E a noi oggi è andata così. Giochiamo sempre per vincere, non ci siamo riusciti ed è una sconfitta che brucia perché non la meritavamo. Mercoledì al Ferraris arriva il Napoli, lo abbiamo visto mentre eravamo in ritiro, contro il Bologna. Gran squadra e poi c’è Milik che è molto forte. Sarà una grande sfida, noi giocheremo sempre per vincere. E con il nostro modo di giocare possiamo metterli in difficoltà“.
Anche Juric non cerca scuse ai microfoni di Sky Sport e già pensa alla prossima gara:”Se commetti errori perdi: dobbiamo lavorare molto sui dettagli, che sono quelli che decidono una gara. Siamo andati bene sugli aspetti globali, male sulle piccole cose. I giocatori devono mantenere alta la concentrazione e non commettere certi errori. Ora ci aspetta il Napoli, che mi ha impressionato, è la squadra che gioca il miglior calcio d’Europa – ha concluso Juric -. È l’occasione per tentare il colpaccio? Insomma, avrei preferito un altro avversario…”.