Finisce con un pareggio e qualche emozione Genoa-Napoli: come lo scorso anno, il Marassi si conferma terreno ostico per la troupe di Maurizio Sarri che impatta nuovamente contro i rossoblu, protagonisti di una gara gagliarda e giocata con personalità: alla fine un grande e sontuoso Pepe Reina ha salvato gli azzurri, nell’ultimo quarto d’ora visibilmente in calo. Per i restanti ottantacinque minuti il club partenopeo fa la partita, sfiora più volte il gol, contiene un Genoa comunque soddisfatto per il pareggio.
Il Napoli però recrimina e ne ha tutte le ragioni: arbitraggio, forse, non all’altezza della situazione, quello del signor Damato di Barletta che si è reso protagonista, in negativo, per due rigori, all’unanimità giudicati netti, negati invece a Sarri e ai suoi ragazzi. Dettagli che, seppur il campionato sia pressoché all’inizio, risultano essere pesanti già ora, figurarsi in futuro. È vero che non si devono avere rimpianti ed una partita non va vinta basandosi esclusivamente su certe cose, due episodi a sfavore non possono pregiudicare un’intera gara che non ha visto reti ma, talvolta, basta un niente per cambiare un incontro, in bene o in male. Probabilmente, per le occasioni azzurre, la partita sarebbe finita diversamente ed il Napoli oggi avrebbe due punti in più in classifica. Ma andiamo con ordine.
PRIMO TEMPO – Sono passati appena dieci minuti e arriva la prima controversia, la prima decisione dubbia. Ocampos, nell’uscire dall’area di rigore, tenta di stoppare una palla difficile ed effettivamente ci riesce: peccato che sia una partita di calcio e non di pallavolo. Entrata goffa dell’undici rossoblu che tenta di stoppare di petto ma poi si porta la palla inevitabilmente sul braccio, aiutandosi, in piena area di rigore. Per Damato non c’è niente, invece è calcio di rigore netto per tocco evidente, con braccio largo e per aver accompagnato, letteralmente, la palla poi finita sul piede, come si può notare dalle immagini in basso. Il tutto è stato confermato, tra gli altri, anche dall’ex arbitro Andrea De Marco (CLICCA QUI PER APPROFONDIRE). Un rischio grosso quello dell’esterno di Juric, graziato: la partita comincia così.
SECONDO TEMPO – Al settantesimo Arek Milik fa a spallate con Orban, il centravanti polacco è in piena area di rigore e si gira bene al punto che, se lasciato solo, avrebbe potuto calciare liberamente verso lo specchio della porta, sguarnito, coperto dal solo Perin. Tuttavia Orban strattona l’ariete polacco che poi cade. Per Damato non c’è niente e, per onore di cronaca, seppur l’ex Ajax si lascia leggermente cadere, ci sarebbero gli estremi per il penalty per trattenuta evidente e continuata. Non solo: Orban, già ammonito, sarebbe stato espulso, per il doppio giallo ma anche per aver negato una chiara occasione da rete.Generalmente, nel campionato italiano, certi falli vengono fischiati. Non a Genova, non al Ferraris o, almeno, non in questa sfida. La reazione di Maurizio Sarri, basito in panchina, è a dir poco rabbiosa: pugni in alto e grida a squarciagola per il secondo tiro dal dischetto negato. Di seguito la sequenza del fallo. (IMMAGINI TRATTE DA SKY).
FURIA SARRI – Elogi alla sua squadra, cui è mancato solo il gol. Poi la stoccata sugli errori arbitrali (e non solo, n.d.r). Maurizio Sarri commenta con lucidità e una calma sorprendente quanto successo. Non spetta, giustamente, all’allenatore giudicare le prestazioni arbitrali e, soprattutto, tutti possono sbagliare e ci mancherebbe altro. Il problema è che poi se un allenatore sbaglia paga in maniera diametralmente opposta. Concetto chiaro e preciso. Sarri, però, nella sua analisi, cita un precedente, più unico che raro, come per dire che certi errori pesano in maniera specifica. Pescara-Napoli, prima gara di campionato, terminata 2-2, col Napoli in rimonta e con un rigore negato già alla prima giornata. Giacomelli, infatti, aveva dato penalty agli azzurri che, a poco dalla fine, avrebbero avuto più possibilità di vincere una gara cominciata in salita. Rocchi, per l’occasione assistente di linea, negò il tutto, fischiando fallo su Albiol. Le immagini e la moviola, poi, successivamente, avrebbero dato ragione al Napoli.
Sbagliare è umano, ci mancherebbe altro. In questa sede non si contestano le decisioni arbitrali che, per l’appunto, sono prese da uomini che come tutti possono avere ragione o torto. Si potrebbero aprire pagine e pagine di domande e, probabilmente, le risposte non arriverebbero.
Inevitabilmente più chiare se riviste al rallentatore. Ma un errore resta un errore che, poi, potrebbe diventare più penalizzante del previsto. Perdendo punti preziosi, già dall’inizio. Ma siamo sicuri che poi si compensano davvero?
Articolo modificato 22 Set 2016 - 09:01