Arek Milik, attaccante del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista al sito ufficiale della UEFA, dopo aver parlato già ieri di Maurizio Sarri. Ecco la traduzione di SpazioNapoli:
Come descriveresti le tue sensazioni quando hai firmato il contratto con il Napoli? Deve essere stato un momento speciale della tua carriera.
“È stato certamente un momento speciale perché ho firmato con un grande club, è stato anche un grande motivo di orgoglio. Sono felice di essermi trasferito in un club ancora più grande di quello da dove provenivo. Qui posso continuare a crescere, giocare in Champions League e lottare per grandi traguardi”.
Quali sono le tue prime impressioni sul club e la città?
“È difficile da dire. Cerco di ambientarmi nel più breve tempo possibile. Mi aiuta certamente la presenza di altri polacchi in squadra come Igor Lasicki e Piotr Zieliński. Anche i tifosi sono v molto importanti: sono pazzi per questa squadra ed è difficile camminare per il centro della città senza una foto o un autografo. Per loro il calcio è fondamentale”.
Sei un giocatore giovane, ma hai molta esperienza. Conosci il polacco, il tedesco e l’ olandese: cosa di quello che hai imparato in precedenza ti può essere utile a Napoli?
“Ho cominciato la mia carriera in Polonia (Rozwoj Katowice e Górnik Zabrze) e il mio allenatore Adam Nawałka mi ha aiutato molto. Ora lui è il Ct della Polonia. È una persona fantastica che mi ha insegnato molto. Poi mi sono trasferito in Germania, dove ho imparato tanto. Non ho giocato tantissimo, soprattutto al Leverkusen. All’ Augsburg ho giocato di più, ma non era quello che volevo. L’Ajax si è interessata a me e ho deciso di crescere lì. Sapevo di poter diventare più forte e imparare da un attaccante come Dennis Bergkamp. Così ho fatto del mio meglio per andare avanti e fare un altro passo nella mia carriera. Ho giocato due stagioni lì, fatto più presenze in nazionale e guadagnato esperienza in Europa e in campo internazionale. Il Napoli si è interessato a me dopo l’Europeo. Sono felice e a Napoli farò del mio meglio per imparare ancora di più”.
Passiamo a Kiev. Eri teso prima del match?
“Non proprio, non diversamente da ogni partita. Ero solo molto concentrato. Ero contento di poter giocare in Champions”.
Cosa pensi di quella gara?
“Ho un bel ricordo, anche se non abbiamo giocato al meglio. Ma abbiamo vinto e sono stato contento di questo, così come per i miei due gol. Ho aiutato la squadra a vincere, ho dato il mio piccolo contributo. Eravamo felici per la vittoria, che è la cosa più importante”.
Sei il giocatore polacco più costoso, essendo stato acquistato per 32 milioni di euro. Sei orgoglioso? Senti la pressione?
“Non importa. Il modo di giocare tutti i giorni, gli allenamenti, le partite ogni tre giorni, questo dimostra realmente chi sei. Se si disputa una grande prestazione un giorno, è necessario farlo di nuovo tre giorni dopo, altrimenti la gente dimentica in fretta. È possibile segnare due gol in una sola partita, ma tre giorni dopo si può giocare male. Bisogna sempre dimostrare la tua forza. Anche se si gioca male una volta, non significa che succederà la stessa cosa nella gara successiva: anzi potrebbe essere la migliore partita della tua vita. Tutto è possibile. Cerco sempre di dare il meglio in campo”.
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